Juve-Napoli, biglietti «speciali» e ricorsi al Tar per assistere al match

Gianluca AgataI napoletani allo Juventus Stadium ci saranno. Ne sono convinti i partenopei presenti a Torino. Biglietti sold out per lo Stadium, questo è certo, ma è anche vero che la prelazione premetteva ai possessori delle tessere J1897 o Premium Member di poter acquistare fino a 4 biglietti a patto che tutti siano J1897 o Premium Member e ci sono molti tifosi del Napoli che sono in possesso di queste card proprio per assistere agli incontri della Juventus in casa o sfruttare le prelazioni per vedere le partite più importanti, ad esempio quelle di Champions League. Lo scorso anno, nonostante il settore ospiti dello Juventus Stadium fosse aperto, un buon 25% dei distinti era occupato da tifosi del Napoli ed anche per questa partita è probabile che accada altrettanto anche se con un numero forse ridotto di tifosi del Napoli presenti. La settimana verso Juventus-Napoli comincia così con la certezza che Higuain e compagni non saranno completamente soli nello stadio dove cercano l'impresa. Resta il fatto che il prefetto di Torino, Paola Basilone, napoletana, ex vicecapo della Polizia, ha scelto di chiudere il settore ospiti dello Stadium per motivi di ordine pubblico e di reciprocità in considerazione dell'analoga decisione presa all'andata al san Paolo. Motivi contestatissimi dal Napoli Club Cuore Azzurro Cambiano-Torino, unico club piemontese con trecento tesserati invitati a vedere sabato la partita presso il club nato in una casa ex sede leghista. Chiudere il settore è una decisione assurda secondo il presidente Pietro Mitrione. «Ormai con questa prassi consolidata, lo Stato, i questori e i vertici del calcio stanno, sempre di più dimostrando, pressappochismo, incompetenza e il totale fallimento nella gestione di tutto il movimento calcio. La chiusura dei settori ospiti lede la libertà individuale delle persone e del cittadino tifoso». Contro la chiusura del settore ospiti dello stadium ha presentato ricorso al Tar l'avvocato Angelo Pisani. «Una disposizione palesemente illegittima e inaccettabile dice - perché discriminatoria, lo specchio della resa di uno Stato che è incapace di garantire la sicurezza e buono solo a far pagare le tasse ai cittadini». Di qui la decisione di ricorrere al Tar contro l'ordinanza del prefetto di Torino, come previsto dalla legge, e l'invito, rivolto a tutti i cittadini ed agli altri giuristi partenopei, ad unirsi per opporsi al divieto: «Chiunque in nome del diritto e dello sport voglia partecipare a tutte le azioni legali possibili contro la discriminatoria e ingiustificabile limitazione ai danni dei tifosi napoletani, può mettersi in contatto con noi». Ma c'è anche chi a Torino andrà come quelli del Napoli club Bologna che oltre a scrivere una lunga lettera al prefetto per far riaprire il settore promettono: «Noi a Torino andiamo spiega il presidente del club Maurizio Ciccarelli - Saremo dieci, cento, mille, non lo so. Male che vada andremo a vedere la mole Antonelliana e poi ascolteremo la partita per radio».© RIPRODUZIONE RISERVATA