Koulibaly e Caldara, il vizio del gol:
​la strana sfida tra difensori-bomber

Koulibaly e Caldara, il vizio del gol: la strana sfida tra difensori-bomber
di Bruno Majorano
Sabato 20 Gennaio 2018, 10:25
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«Mamma, da grande voglio giocare a calcio, fare l'attaccante e segnare tanti gol», la classica frase che ogni bambino ha proferito almeno una volta nella vita quando doveva raccontarsi da lì a qualche anno. C'è da scommetterci sul fatto che queste parole siano uscite anche dalla bocca di Kalidou Koulibaly così come da quella di Mattia Caldara. Poi, però, ci hanno pensato i rispettivi allenatori a mettere a freno i loro sogni d'infanzia. A calcio sono riusciti a giocare entrambi, e anche a livelli decisamente alti, ma le previsioni sul ruolo sono state decisamente disattese. Gli attaccanti, in quanto tali, sono diventati i loro nemici, quelli brutti e cattivi da scacciare per proteggere la porta alle loro spalle. E quando finisci per fare il difensore, i gol li devi evitare, non puoi certo ambire a diventare il bomber della tua squadra. Anzi. La porta giusta, quella nella quale buttarla dentro, è distante anni luce. Di mezzo ci sono una linea di metà campo, un'area di rigore e almeno 9 o 10 avversari da dover superare. Si chiamano inconvenienti del mestiere del difensore, ma Kalidou e Mattia hanno saputo come superarli.

Koulibaly e Caldara, infatti, rientrano in quella ristrettissima elite di difensori che in gergo vengono definiti con il vizio del gol. A loro modo sono entrati entrambi nella storia del campionato di serie A. La scorsa stagione è stata quella della consacrazione per Mattia Caldara. Al suo primo anno con la maglia dell'Atalanta ha segnato addirittura 7 reti e la sua serata di gloria è stata quella del 25 febbraio 2016. Allo stadio San Paolo è stato il difensore con la maglia numero 13 (in onore di Nesta, l'idolo di una generazione di difensori centrali) il bomber per l'Atalanta: doppietta e tre punti per i suoi. Due delle sette bellezze realizzate nell'arco della stagione scorsa, quindi, sono arrivate contro il Napoli. Un bel regalo anche per la Juventus, società che ne ha già acquistato il cartellino lasciandolo in prestito all'Atalanta.

Quest'anno è fermo a 3 (sempre in casa, contro Crotone, Lazio e la sua Juventus), che pure è un bottino niente male per un centrale. Alla luce di questo score, Caldara si piazza al secondo posto nella classifica dei difensori, perché il primo della lista è Koulibaly. Sono quattro i centri stagionali per il senegalese del Napoli che è il più prolifico della serie A tra i suoi colleghi di ruolo. Gol pesanti per il Napoli, soprattutto quello al San Paolo nell'ultima di campionato contro il Verona decisivo per sfondare il muro gialloblù. Una rete di testa dopo quella in trasferta con il Torino alla 17esima giornata e i due tap in contro Cagliari (in casa, alla settima) e Lazio, all'Olimpico, alla quinta. Ciliegine su una torta già di per sé decisamente gustosa per via delle sue prestazioni pressoché perfette in fase difensiva. Un vero e proprio baluardo sul quale si fonda l'intero impianto arretrato del Napoli. Detta i tempi, si inserisce e adesso ha imparato anche a fare centro.

 

Ecco perché Atalanta-Napoli è anche la strana sfida tra due dei migliori centrali del campionato. Perché è vero che sanno fare gol, ma sopratutto in difesa sono pressoché insostituibili. Nella gara di andata al San Paolo lo scorso agosto, Caldara è rimasto a guardare dalla panchina la vittoria del Napoli, e non avendo giocato neanche un minuto di quella partita può vantare il record - più unico che raro - per il quale ha sempre vinto contro gli azzurri. L'anno scorso due volte in campionato, quest'anno una volta ai quarti di Coppa Italia.
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