Mancini intervistato dalle Iene, ha accettato le scuse di Sarri. Il tecnico azzurro: «Giusto che gli omosessuali si sposino»

Mancini intervistato dalle Iene, ha accettato le scuse di Sarri. Il tecnico azzurro: «Giusto che gli omosessuali si sposino»
di Francesco de Luca
Venerdì 22 Gennaio 2016, 16:43 - Ultimo agg. 23 Gennaio, 09:41
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La querelle Mancini-Sarri è finita (forse). L'allenatore dell'Inter ha accettato le scuse del collega del Napoli, già porte alla fine della partita di martedì al San Paolo, dopo l'insulto («Finocchio, frocio») nei minuti finali. 
Curiosamente, è stato un inviato delle Iene - il programma satirico di Italia 1 - a fare da tramite tra Sarri e Mancini, intervistati a Castel Volturno e Appiano Gentile. 
Dopo l’accesa lite di martedì sera al San Paolo tra Roberto Mancini e Maurizio Sarri, pace fatta tra i due allenatori grazie a “Le Iene”.
L’inviato Dino Giarrusso si è recato prima da Sarri. «Io con Mancini non ho assolutamente niente... Io avrei fatto pace anche dopo tre secondi. Penso che l'omosessualità sia una condizione di vita assolutamente accettabile».
Iena: Quindi "frocio" per lei non è un insulto?
Maurizio Sarri: È stato solo un insulto di rabbia, non c'è nessuna discriminazione, solo un momento di rabbia.
Iena: É giusto che gli omosessuali si sposino fra loro?
Sarri: È chiaro! È palese!
Iena: E sulle adozioni?
Sarri: Sulle adozioni penso che ci sia bisogno di una legge apposita, che preveda anche questa possibilità.
Iena: Quindi lei non è omofobo?
Sarri: Ma questo penso che sia molto lontano da me.
Iena: Se ci fosse il Gay Pride a Napoli, lei sfilerebbe con loro?
Sarri: Non posso andare perché è sabato e io sabato parto in ritiro...
Iena: Quindi se potesse ci andrebbe?
Sarri: Mi farei volentieri una chiacchierata con loro. Poi chiaramente io non appartengo a...
 
Poi il blitz ad Appiano Gentile. Alla domanda dell’inviato “Possiamo far sì che questo scazzo si risolva e si chiuda con una pace, un esempio positivo?”, l’allenatore ha replicato: «Sì, sicuramente. Speriamo che sia un buon esempio per tutti».
Riguardo all'accusa di aver insultato un giornalista con lo stesso termine, il tecnico ha dichiarato: «Non ho mai fatto quel tipo di insulti. È una bugia grande... C'è un testimone che era lì con me».
In merito ai diritti gay, l’allenatore dell’Inter ha spiegato: «Sulla legge per le Unioni Civili son d'accordo. Matrimoni gay? Son d'accordo... Ma siamo nel 2016, porca miseria!! Non siamo nel 1500! Adozioni gay? È giusto!».
Quando la Iena gli rivela che Sarri ha risposto nel medesimo modo, Mancini ha esclamato: «Eh, son contento! Si vede che la pensa così!»
 

E' arrivata anche una nota del club nerazzurro a confermare non soltanto il pieno sostegno al tecnico, ma anche l'attesa "apertura" verso il collega del Napoli, che aveva presentato le scuse ben 44 volte, secondo i "calcoli" dei dirigenti azzurri.
Questa la nota diffusa dall'Inter: «In seguito ai fatti avvenuti durante la recente gara di Tim Cup contro la SSC Napoli in data martedì 19 gennaio, F.C. Internazionale conferma il proprio completo supporto all'allenatore Roberto Mancini e alla posizione etica da lui assunta durante i commenti al termine della partita. Sin dalla fondazione dell'Inter nel 1908 vi è la convinzione che tutti i giocatori, senza distinzione di nazionalità, lingua, religione, condizioni e orientamenti personali e sociali, siano i benvenuti in squadra. Per questo motivo è nata la definizione di 'Fratelli del Mondo' che ancora oggi resta un valore fondamentale per il Club. È giunto però adesso il momento di tracciare una linea che possa porre fine alle tante discussioni nate durante gli ultimi minuti di gara. Roberto Mancini e il Club desiderano accettare dunque le scuse presentate da Maurizio Sarri e dal Napoli e auspicano che l'attenzione dei media e del pubblico possa ora tornare alle partite di Serie A e Tim Cup, in una stagione particolarmente avvincente per i tifosi di entrambi i club e di tutte le contendenti ai titoli nazionali», conclude l'Inter.

Questa mattina anche il premier Renzi era intervenuto sul caso:  «Il punto vero è che il calcio ha un potenza pazzesca in Italia e all'estero. A fronte di tanta sofferenza creata dall'omofobia, come si vede da casi di cronaca, sul tema serve grande attenzione e rispetto e credo sia utile ogni segnale per evitare messaggi negativi».

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