Napoli, Mertens non vuole fermarsi più:
«Ora spaventiamo la Juventus»

Napoli, Mertens non vuole fermarsi più: «Ora spaventiamo la Juventus»
di Pino Taormina
Giovedì 27 Ottobre 2016, 11:01 - Ultimo agg. 11:17
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Con un bel falso nueve là davanti, certo, ma anche con un falso Napoli là in campo per troppo lungo tempo. Meno male che alla fine ci pensa proprio l’uomo più atteso, Dries Mertens, nella notte della presenza numero 150 con la squadra azzurra: segna il gol che spazza via i fantasmi, dopo un primo tempo in cui la squadra di Sarri si incarta in una ossessione di palleggio senza fine (alla fine sarà 65% a 35%), una specie di rete senza pesci dentro, un ricamo sterile da cui non riesce che a cavare uno striminzito pari all’intervallo. «Era importante vincere, era quello che volevamo: ci servivano questi tre punti per arrivare al massimo alla sfida con la Juve di sabato». Già, ora nella testa c’è solo la gara con la capolista. E il faccia a faccia con il vecchio amico Gonzalo Higuain. «Quando lo vedo gli darò uno schiaffo», dice scherzando. Certo quando si ritroverà davanti da avversario il Pipita, per Dries sarà un momento particolare. Ma lo stesso sarà anche per Gonzalo. «Noi due amici? Di certo non in campo, dove l’amicizia quando si gioca in una squadra diversa non esiste. Con la Juve sarà una partita importantissima e noi la vogliamo vincere».
Mertens in campionato non segnava dalla doppietta di Pescara, mentre di gol in Champions nelle ultime due gare (con il Benfica e il Besiktas) ne ha segnati già tre. È il gol numero 40 da quando è al Napoli, l’ultimo volta che ha segnato al San Paolo in serie A è stata con la tripletta al Bologna nel 6-0 del 19 aprile scorso. «Noi a Crotone abbiamo fatto una buona prestazione e con l’Empoli volevamo continuare: era importante dare continuità. In questo modo ci siamo messi alle spalle un momento particolare. Contavano soprattutto i tre punti, era la cosa più importante. Ci siamo riusciti e siamo felice». 
 

 

Mertens sorride: nella sera del varo ufficiale del falso nueve in campionato è arrivato anche il suo gol. «Dovevamo arrivare carichi alla gara con la Juventus e ci siamo riusciti. Abbiamo sofferto un po’ ma come è normale che sia». Sul traguardo delle 150 presenze ammette: «È una gioia, qui a Napoli sto benissimo, vorrei restare ancora tanto a lungo. Spero davvero che ce ne siano tante altre ancora di partite da giocare». Presto, molto presto, dovrebbe arrivare l’annuncio del rinnovo del contratto. Accordo virtualmente raggiunto già da qualche tempo ma da formalizzare durante la sosta delle nazionali a novembre. 

In ogni caso quella con l’Empoli verrà ricordata anche per il record negativo in serie A della storia recente del Napoli, che coincide con l’era De Laurentiis: appena 15.919 paganti, il primato precedente è quello registrato con il Palermo, il 24 settembre del 2014, quando ci furono 18.251 spettatori. I padroni del vapore vogliono una stagione così, con partite ogni tre giorni. E allora se ti capita l’Empoli in casa nell’infrasettimanale di ottobre, può essere normale correre il rischio di incorrere in un flop di presenze. Un peccato, ma chiaro che c’è qualcosa che non va: ma se i padroni del vapore vogliono un calcio con questi suoi ritmi infernali, con queste sue assurdità, con questi pazzeschi tour de force è normale che i tifosi possano decidere di disertare le partite con meno appeal. Senza considerare i prezzi, che non sono propriamente bassi: la curva ieri costava 25 euro.

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