Milik, le capate polacche a quellolà

Milik, le capate polacche a quellolà
di Anna Trieste
Giovedì 15 Settembre 2016, 15:04
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Mettiamo subito le cose in chiaro: abbiamo vinto ma abbiamo buttato il sangue fino all'ultimo minuto e forse, con un uomo in più, potevamo sparagnarci un poco di questa atroce sofferenza. Tuttavia, vista la quantità di fantasmi presenti ieri sul campo, un sovraffollamento ectoplasmatico tale da rendere palazzo Spinelli di Laurino ai Tribunali una specie di casa degli spiriti di Edenlandia, è possibile affermare con sufficiente approssimazione che ci è andata bene. Più che bene!

All'Olimpico di Kiev, infatti, il Napoli ha giocato non solo contro 11 ucraini indiavolati capitanati da una via di mezzo tra Ivan Drago e Robocop, uno che ha messo ko persino il guardalinee, Yarmolenko, ma pure contro parecchi brutti ricordi. In primis quello della semifinale di Europa League di due anni fa contro il Dnipro, giocata proprio allo stadio di Kiev. In quella occasione, infatti, i napoletani impararono in eurovisione che Seleznyov può essere pure il nome di un marcatore oltre che quello di una supposta. E, a proposito di supposte e di brutti ricordi, visto che ieri si celebrava il ritorno del Napoli in Champions, da affrontare e superare ci stava pure il ricordo del preliminare 2014 con il Bilbao, quando nel tentativo di dare vita a una rappresentazione plastica di Amore e Psiche del Canova, Maggio e Britos diedero vita a una grandissima figur e mmerd. Quindi il terrore che pure ieri qualcosa di brutto potesse accadere ci stava eccome.

Non per niente il primo brivido è arrivato dopo appena 45 secondi, quando Reina, che nell'ultima partita di campionato aveva passato il tempo a giocare a scopone scientifico con l'arbitro di porta, ha dovuto cambiare passo e fare un attimo Superman per non farsi infilzare dal più classico degli eurogol. Da lì il passaggio al vantaggio ucraino è stato breve. E però, grazie a Dio, anzi a Zeus, di cui è il figlio secondo la più accreditata genealogia ellenica, a sbrogliare il fattapposta ci ha pensato lui, Arcadius Milik. Con due gol che più che colpi di testa sembravano capate in bocca alla mala ciorta. Ecco, noi non possiamo ancora dire se Milik sia il centravanti in grado di sostituire quellollà ma sicuramente è il centravanti in grado di prendere a testate le nostre più tetre paure in una notte importante come quella del ritorno in Champions. E mica è poco oh!
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