Senza Milik il Napoli cambia pelle:
Giuntoli anticipa lo sbarco di Inglese

Senza Milik il Napoli cambia pelle: Giuntoli anticipa lo sbarco di Inglese
di Pino Taormina
Lunedì 25 Settembre 2017, 10:41
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«Mater artium necessitas». Mettiamola così, la necessità è la madre dell’abilità. Insomma, opportunità e non supplizio, viviamola così. Nel suo intimo più profondo il tifoso napoletano covava lo spaventoso dubbio che lì davanti fossero un po’ pochini: e ora che la coperta sembra divenuta improvvisamente terribilmente corta, il dubbio appare una certezza. Col senno di poi, chiaro, Giuntoli avrebbe alzato le barricate prima di dar via uno tra Pavoletti o Zapata, ceduti nell'ultima settimana di mercato, e magari avrebbe fatto carte false per convincere Campedelli a dare Inglese alle 22,30 dell'ultimo giorno di mercato.

Non ha fatto né l'uno né l'altro. E in fondo, come dargli torto? Quello del Napoli è un attacco atomico: i gol fatti in serie A sono 22, nessuno in Europa ha segnato quanto gli azzurri. Senza Milik, in attesa di capire per quanto, ora Sarri è chiamato a un'altra invenzione: stavolta, non ha neppure bisogno di sbattere la testa e perdere tempo con qualcuno tipo il cocciuto Gabbiadini. Non ci sono rincalzi in quel ruolo di punta centrale, per Sarri, in questa rosa che ha a disposizione. A meno che non lo sia Ounas. Anzi, probabilmente, il nuovo vice del falso nove belga, sarà proprio un altro falso nove, ovvero l'algerino nato a Chambray-lès-Tourscome e che è di appena 3 cm più altro di Mertens.

Insomma, il viaggio tra le punte transitate da queste parti la scorsa estate è un viaggio tra i rimpianti. Già, ora servirebbe eccome quel simpaticone di Pavoletti, dj adorato da Mertens. E servirebbe anche quel gigante colombiano pupillo di Benitez e che ieri ha schiantato il Milan gettando veleno sul Napoli (e su Sarri) per non averlo mai preso in considerazione. E di Inglese, che pure lui ieri ha segnato, la punta lasciata in prestito al Chievo Verona, per eccesso di generosità e anche di ottimismo. Insomma due gol che gettano sale sulla ferita.

D'altronde, prima Gabbiadini e poi Pavoletti non avevano nessuna voglia di fare la riserva a vita, non avevano nessuna voglia di andare in campo soltanto se gli altri si facevano male. Non è semplice il ruolo dell'eroe accidentale e temporaneo, non tutti lo hanno nel dna. Da qui le richieste in serie di andar via. Lontano da Sarri. In fondo, in tanti hanno la coda di paglia e restare a Napoli avrebbe significato fare la riserva della riserva. Chi apprezza i piaceri dell'autoflagellazione, come quei devoti messicani che attraversano sulle ginocchia l'immensa piazza di Nuestra Senora de Guadalupe a Città del Messico, magari avrebbero pure detto di sì. Ma visti i minutaggi che Mertens e gli altri concedono là davanti, nessuno ha voluto mettersi in fila. Pavoletti, in 6 mesi, ha giocato 289 minuti. Zapata non ha mai indossato la maglia azzurra con Sarri e Ounas fino ad adesso ha giocato 24 minuti, prendendo il posto di Callejon contro il Cagliari.

Cosa avrebbe dovuto fare il Napoli? Ovvio, col senno di poi trattenere con le catene Pavoletti e magari provare a dare un minimo di importanza a Duvan Zapata. Niente. Inglese a questo punto sa già che a gennaio indosserà la maglia azzurra. Lo sa anche Maran, il tecnico del Chievo, che in maniera sobria ieri ha commentato: «Speriamo che Milik non si sia fatto nulla di grave...». C'è l'intesa tra Napoli e Chievo per anticipare alla sessione invernale il trasferimento dell'attaccante. E a questo punto, la cosa sembra praticamente scontata. 

Cosa farà Sarri? Spremerà Mertens. D'altronde là davanti nessuno esce volentieri e per averlo messo fuori a Charkiv, nella notte di Champions, Dries ha fatto anche il muso lungo. Insomma, addio all'arma della disperazione, quel 4-2-3-1 che ha consentito a Ferrara di ribaltare le sorti dell'incontro. E avanti col tridente in campionato e in Champions. Tanto Insigne, Callejon e Mertens ai turni massacranti sono abituati. E sono pure contenti. La novità? Tornerà a vivere l'aria della prima squadra Leandrinho, negli ultimi tempi relegato con Saurini nella Primavera. E certamente non va escluso anche che, qualche volta, il Napoli possa giocare con il 4-4-2. Valutazione che verranno affrontate durante la sosta.
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