Napoli-Atalanta. Il bomber Jeppson e il boom elettorale di Lauro

Napoli-Atalanta. Il bomber Jeppson e il boom elettorale di Lauro
di Mimmo Carratelli
Giovedì 23 Febbraio 2017, 08:50 - Ultimo agg. 14:41
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Hasse Jeppson, quando tra Napoli e Atalanta corsero 105 milioni di lire. Era il 1952. Achille Lauro, diventato presidente del Napoli, si presentò per la carica di sindaco. Il suo slogan fu: “Un grande Napoli per una grande Napoli”. Chiamò l’allenatore Monzeglio: “Voglio vincere, chi dobbiamo comprare?”. Monzeglio suggerì il centravanti svedese dell’Atalanta, Hasse Jeppson, 27 anni.

Il presidente dell’Atalanta Daniele Turani, commerciante bergamasco di pelli, in seguito senatore della Dc, disse che aveva sborsato 50mila dollari per acquistarlo dal Djurgarden di Stoccolma. “Dovete tirare fuori una cifra che mi lasci a bocca aperta, diciamo 100 milioni per pagare me e per l’ingaggio del giocatore”.

Lauro dette appuntamento a Turani all’Hotel Excelsior di via Veneto a Roma. Aveva fretta di prendere il calciatore svedese per vincere le elezioni. Turani gli ripeté la cifra e chiese a Lauro come intendeva pagare. “Subito e in contanti” fu la risposta che scioccò il presidente bergamasco. Lauro chiese ad Antonio Limoncelli che l’accompagnava, suo amico fedele nella campagna elettorale, di mostrare a Turani la valigia che avevano portato. Conteneva 10.500 banconote da diecimila lire.

All’Atalanta andarono 75 milioni e i trenta di ingaggio destinati a Jeppson per tre anni furono versati su un conto svizzero del calciatore. Il Napoli di Jeppson si classificò quarto e Lauro raccolse 300mila voti alle elezioni per sindaco di Napoli.
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