Callejon, il regalo più bello
per la festa della mamma

Callejon, il regalo più bello per la festa della mamma
di Anna Trieste
Lunedì 15 Maggio 2017, 09:14
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Non sarà facile a Torino. «I granata hanno perso in casa solo una volta, con la Juve». «Eh ma il Napoli gioca prima della Roma, poi la Roma è condizionata». «Ma veramente Sarri vuole guadagnare dei soldi dal suo lavoro di allenatore? Non stava qua per beneficenza?». Questi ed altri pensieri minacciavano il sereno svolgersi della festa della mamma a Napoli e più in generale ovunque si trovassero i tifosi della compagine calcisticamente allenata da Sarri. La mamma, infatti, è importante, per carità, ma vincere a Torino contro i granata nell'attesa di conoscere il risultato del posticipo serale tra Juve e Roma pure tiene la sua rilevanza. Innanzitutto sociale, perché è noto come la sconfitta o il pareggio del Napoli siano idonei a causare fraintendimenti relazionali e scarsa inclinazione alla composizione amichevole delle controversie nel traffico. E poi sentimentale perché se il Napoli non vince hai voglia a dire che è la festa della mamma, qua nun ce sta proprie nient' a festeggià! 

Alle ore quindici, però, i pensieri lasciano il posto al campo e i ragionamenti sull'opportunità di arricchimento di Sarri lasciano il posto a quelli sull'opportunità di Ghoulam di stare in mezzo al campo al posto di Strinic. Ma gli azzurri hanno in testa un solo obiettivo: vincere. E a nulla valgono i tentativi maldestri dell'algerino di mettere una palla buona sui piedi degli avversari granata: il Napoli sblocca il risultato con Callejon che, mentre tutti si impegnavano a ricamare figure e trame di una certa bellezza, acchiappa il pallone e nel tramento, per sicurezza, lo mena dentro. Così, come viene viene. E il fatto di venire bene viene bene solo che a partire da quel momento, e per tutto il primo tempo, gli azzurri si cimentano in una nuova avventura: mostrare quanti modi esistono di fare spettacolari tiri in porta senza contestualmente fare gol. 

La lezione finisce per fortuna nel secondo tempo, quando a tirare proficuamente in porta è Insigne. È il suo gol, infatti, a dare la stura alla manita azzurra seguito dalla seggiata belga di Mertens, quella polacca di Zielinski e la doppietta di Callejon. Ma il nostro uomo, tuttavia, è proprio quest'ultimo, Josè. Ininterrottamente in campo da quattro anni, ininterrottamente ovunque ce ne sia bisogno. «Chi tène a mamma è ricco e nun o sape» dice la poesia. Ma pure chi tiene a Callejon non si può proprio lamentare, ammettiamolo!
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