Napoli, Sarri non cade nella trappola:
«Non siamo favoriti per lo scudetto»

Napoli, Sarri non cade nella trappola: «Non siamo favoriti per lo scudetto»
di Gennaro Arpaia
Domenica 23 Luglio 2017, 19:49 - Ultimo agg. 21:36
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Il ritiro di Dimaro è ormai agli sgoccioli ed è tempo per Maurizio Sarri di tirare le somme. L'allenatore azzurro ha incontrato per la prima volta i giornalisti in Val di Sole, all'indomani di un pari deludente in amichevole contro il Chievo. «È mancata un po’ di brillantezza ed è ovvio che poi paghi. I nostri avversari erano più brillanti rispetto a noi, è normale, dipende dai carichi di lavoro, da quello che hai fatto il giorno prima o la mattina stessa. Prendere gol stupidi rientra nelle nostre caratteristiche, dobbiamo lavorare ma non è detto basti, se nel nostro dna abbiamo la ca**ata incorporata la tiriamo fuori. Il pubblico è stato straordinario, trasmette tantissimo e per tre settimane è anche difficile da reggere perché ti senti di fare sempre meglio per loro. Il ritiro è stato bellissimo ma duro».



L'entusiasmo, in questi giorni di ritiro, dei tifosi azzurri è venuto fuori quasi in maniera naturale. Il sogno scudetto resta il primo obiettivo dopo le ultime due stagioni ma, come sempre, ci pensa Sarri a tenere tutti con i piedi a terra. «Abbiamo fatto bene il girone di ritorno ma questo non ci dà garanzie. Abbiamo fatto benissimo in un campionato meno difficile di quello che ci aspetta, perché le squadre si stanno rinforzando in maniera importante e se si perde anche una sola caratteristica dell’ultimo girone di ritorno non faremo gli stessi risultati. Servirà umiltà e mentalità per poter sperare di fare bene e comunque non è detto saremo protagonisti», ha confermato il toscano, che ci tiene a precisare: «Siamo arrivati terzi e ci sono due club come Milan e Inter che stanno facendo un mercato importantissimo, credo sia una ca**ata darci per favoriti, non ci voglio cascare. Non abbiamo fatto un mercato che ha stravolto la squadra, se tutto va bene siamo gli stessi dell’anno scorso ed abbiamo due squadre davanti».
 
 

Al rientro da Dimaro, però, sarà ancora tempo di calciomercato. Tanti i nodi da sciogliere, tra il futuro di Reina e i tifosi che sognano sempre un colpo a sorpresa. «Come vi piace parlare di colpi, poi bisogna vedere se lo sono realmente. Il Napoli non è mio ma di De Laurentiis, è lui a fare le scelte societarie e io mi adeguo. Non ho richieste particolari, mi daranno una rosa a disposizione e io alleneràò quella rosa. Mi fido tanto di Reina, ha grandi valori molari e attaccamento a questo gruppo, non esiste il problema scadenza. Non riesco a vederlo agitato per il contratto. Sul futuro sono cose che mi interessano relativamente. Conosco l'uomo, le qualità. Se poi è piu tranquillo con un anno in piu di contratto spero possa averlo».

Poi il passaggio sul preliminare, primo vero scoglio della prossima stagione per l'intero gruppo. «È importante cercare di non sovraccaricare la partita. È chiaro, sarà importante ma non dovrà essere né un trionfo né una disgrazia se non passiamo. È una partita sempre dura per le squadre italiane e i risultati lo dimostrano. Ovviamente è nostro compito passare il turno. Ho una doppia soluzione in attacco, Milik e Mertens possono giocare anche insieme. È difficile dire ad un ragazzo che ha fatto 36 gol in otto mesi che non è un centravanti e farlo tornare a fare l’esterno. Di sicuro lo farà qualche volta, è un ragazzo disponibile, ma non gradirebbe  farlo con continuità. Se dovessi giocare il preliminare domani vedrei chi tra i due sta meglio stanotte».
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