Contratto Insigne
quattro mesi di silenzi

Contratto Insigne quattro mesi di silenzi
di Roberto Ventre
Lunedì 21 Novembre 2016, 11:44
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Si è ripreso il Napoli, 1136 minuti senza gol, la lunga astinenza cancellata con il tocco sotto misura sull’assist perfetto di Callejon. E poi il tiro all’Insigne all’incrocio dei pali sull’assist involontario di Widmer, il difensore svizzero dell’Udinese che ha perso palla in maniera ingenua.

Due gol per scacciare la malinconia, in un attimo è cambiato tutto, una doppietta che rilancia il napoletano già in ripresa con la chiamata in nazionale di Ventura e lo spezzone di partita giocato con l’Italia contro il Liechtenstein. Il presente di nuovo azzurro e la voglia fortissima che sia azzurro anche il futuro. In verità già lo è perché Lorenzo ha un contratto firmato fino al 2019 (quindi ha un’intesa di altri tre anni con il Napoli) ma i suoi agenti, Antonio Ottaiano e Fabio Andreotti, attendono l’appuntamento del club per parlare del prolungamento e del ritocco del contratto che fu firmato tre anni fa (il suo ingaggio attuale è di poco inferiore ai 2 milioni). Il sogno di Lorenzo è di legarsi a vita con il Napoli, nella sua testa infatti c’è solo e soltanto la maglia azzurra: allungare l’accordo di altri due anni (portarlo cioè fino al 2021) significherebbe di fatto legarsi per sempre alla squadra del suo cuore e della sua città. Insigne, infatti, firmerebbe un nuovo contratto che lo legherebbe al Napoli fino all’età di trent’anni. Appuntamento da fissare da parte del club, il nuovo incontro potrebbe avvenire nel nuovo anno, forse già a gennaio, o più avanti ma che è ancora da fissare: gli agenti aspettano la chiamata della società che intanto è impegnata nei rinnovi di Mertens e Ghoulam, dopo aver chiuso positivamente quelli di Hamsik, Koulibaly, Hysaj e Callejon. C’è da colmare la distanza tra le parti emersa nel contatto di luglio a Dimaro tra il presidente De Laurentiis e i suoi agenti. Ci sarà da trovare un punto d’incontro tra quella che è la richiesta del suo entourage (intorno al doppio dell’ingaggio attuale) e quella che è la linea programmatica del club sui parametri ingaggi degli azzurri.

La priorità di Lorenzo è il Napoli e la posizione del club è chiara da tempo riguardo l’incedibilità di uno dei suoi uomini simbolo che, intanto, in questi tre anni è visibilmente cresciuto e ha partecipato a un Mondiale e a un Europeo con l’Italia. Già, adesso Lorenzo è uno dei leader dello spogliatoio e lo ha dimostrato con le parole alla vigilia della trasferta contro l’Udinese: una spinta ai compagni verso una vittoria fondamentale per il rilancio in classifica, prima a parole e poi sul campo con i due gol che hanno piegato i bianconeri di Delneri. Ed è toccato proprio al napoletano della squadra, l’unico italiano dei 22 in campo, cancellare un tabù che durava da nove anni. I numeri migliorati in un colpo solo ai 4 assist in campionato, si aggiungono adesso le prime due reti: sempre in campo, 12 presenze su 13 partite, solo a Crotone è rimasto in panchina senza giocare neanche un minuto.
La sua testa è stata sempre sul campo e lo è ancora di più in questo momento fondamentale per la stagione del Napoli: ieri mattina a Castel Volturno per il lavoro di scarico con i compagni che hanno giocato a Udine. Poi il pomeriggio trascorso con la famiglia, la moglie Jenny e i figli Carmine e Christian. Oggi riprende la preparazione in vista della sfida di Champions League decisiva contro la Dinamo Kiev: Lorenzo segna di vivere un’altra notte da protagonista e di sbloccarsi anche in Europa dove finora è rimasto all’asciutto. Un’altra notte magica, magari come quella contro il Borussia Dortmund: perfetta e diabolica la sua punizione del raddoppio. Decisivo contro l’Udinese, i gol ritrovati dopo un digiuno di sette mesi, l’ultima rete su rigore il 10 aprile contro il Verona. Il sorriso ritrovato in pieno e la grande gioia nella notte di Udine. Lorenzo aveva avuto la febbre la notte precedente ma si è ripreso in tempo record. Quando è uscito con la fascia di capitano al braccio, presa da Hamsik e lasciata a Callejon, ha sussurrato a Sarri di poter fare subito la doccia per non prendere freddo. Proprio adesso non può permettere di fermarsi per un’influenza
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