Napoli, se crolla il mito degli intoccabili

Napoli, se crolla il mito degli intoccabili
di Francesco De Luca
Lunedì 24 Ottobre 2016, 08:39
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Stringendo i denti e serrando le fila per un’ora dopo l’espulsione di Gabbiadini, il Napoli ha interrotto la serie negativa di risultati vincendo a Crotone, contro avversari deboli, ultimi in classifica e finora in grado di conquistare un solo punto. 

La netta differenza di valori ha consentito agli azzurri di gestire il vantaggio dopo la follia commessa dall’attaccante che sarebbe potuto essere protagonista in questa fase della stagione, dopo l’infortunio di Milik, e invece si è autoescluso per i 60’ finali di Crotone e rischia di saltare da una a tre partite. Peccato che Manolo non abbia colto il senso della grande occasione a sua disposizione: è un grave limite per un professionista.

Il Napoli ha invece sfruttato la prima favorevole chance offerta dal calendario (mercoledì al San Paolo arriva l’Empoli, penultimo) e ha mosso la classifica, portandosi da -7 a -4 punti rispetto alla Juve, la capolista che lo attende sabato a Torino. Vincere allo Juventus Stadium sarebbe il modo per riaprire la sfida scudetto: come i due risultati al Meazza confermano, i bianconeri non sono imbattibili. Peraltro, Allegri dovrà rinunciare a Dybala, infortunatosi nell’anticipo contro il Milan. Ma prima del big match c’è l’ulteriore passo da compiere contro l’Empoli, partendo dagli elementi positivi emersi a Crotone, dove sono stati conquistati i tre punti a 43 giorni dalla precedente e unica vittoria esterna, in casa del Palermo.

1) Reina. Ha commesso gravi errori in alcune partite, però a un quarto d’ora dalla fine si è prodotto in un doppio intervento e ha evitato che una partita, di fatto chiusa dal raddoppio di Maksimovic potesse riaprirsi. È di questo portiere che il Napoli ha bisogno, del giocatore di esperienza che può incidere con un intervento sull’esito della gara.

2) Diawara. La prima partita da titolare al posto di Jorginho, a cui è stato concesso un doveroso turno di riposo, è stata positiva. Ha una personalità sorprendente per un diciannovenne. Non è calato nei meccanismi del gioco di Sarri come l’italobrasiliano, però l’intesa con i compagni è buona. Il suo impiego, come quello di Giaccherini nel finale, fa capire che per il tecnico non esistono più intoccabili: si terrà conto delle contingenze e delle condizioni fisiche dei giocatori per evitare che alcuni vadano in apnea danneggiando la squadra.

3) Mertens. Senza Milik, il peso dell’attacco era spostato sulle spalle di Gabbiadini e Mertens. Senza Gabbiadini, toccherà al genio, agli assist e ai gol di Dries, il più brillante del Napoli dall’inizio della stagione. Certo, anche lui va gestito: a Crotone è uscito dal campo soltanto a sette minuti dalla fine, quando aveva sprecato il gol del 3-0 a porta vuota con un tiro fiacco perché stremato da una prova ad alta intensità. 
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