Napoli, crollo in difesa: ultimo poker
nel 2015, prima mezz'ora da incubo

Napoli, crollo in difesa: ultimo poker nel 2015, prima mezz'ora da incubo
di Gennaro Arpaia
Domenica 4 Marzo 2018, 09:58 - Ultimo agg. 20:41
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La striscia magica si interrompe, il Napoli ferma a dieci il filotto di gare vinte consecutivamente. Al San Paolo passa la Roma di Di Francesco, con una gara compatta, solida, di occasioni sfruttate al massimo. Lo sa bene Edin Dzeko: tre tiri e due gol, una doppietta che ha tagliato le gambe agli azzurri e ha evidenziato tutti i limiti di una difesa che fino a ieri era stata praticamente quasi perfetta.

Il poker giallorosso incassato al San Paolo, però, pesa tantissimo: quella azzurra non è più la migliore difesa del campionato, i 19 gol subiti sono ora il secondo miglior dato assoluto, mentre prima ci resta la solita Juventus con 15 reti. Evidenti i limiti del pacchetto arretrato azzurro: se il primo gol di Ünder, infatti, resta segnato dal tocco sfortunato di Mario Rui che beffa tutti, persino Pepe Reina, in occasione delle altre marcature sono evidenti gli errori del reparto napoletano.
 
 

Dzeko svetta tutto solo in area al minuto 26, come un adulto in una classe d’asilo, lasciando a Raul Albiol almeno venti centimetri di distanza. Il bosniaco è bravo a prevedere il contromovimento di un Reina che nemmeno ci prova ad intercettare il colpo di testa. Senza Marek Hamsik in campo dal primo minuto, la squadra di Sarri sembrava aver perso la giusta copertura della mediana in fase arretrata, lo stesso allenatore toscano ha evidenziato gli errori in fase passiva dei giocatori più offensivi, ma anche con l’entrata del capitano slovacco è cambiato poco.

Il doppio passo di Dzeko in occasione del terzo gol non era irresistibile, Mario Rui però scivola lasciandogli lo spazio per la conclusione verso la porta. Ancora il terzino portoghese è approssimativo sul poker di Perotti, con un rilancio di tacco che favorisce l’argentino della Roma e con la coppia di centrali Albiol-Koulibaly fuori posizione dopo aver seguito il taglio di Dzeko dentro l’area. 

Gli azzurri, con Sarri, in campionato non avevano mai subito quattro reti tutte in una stessa partita: l’ultima volta era capitato sempre al San Paolo e sempre con una romana, nel maggio del 2015, in quel Napoli-Lazio 2-4 che era valso l’addio ai sogni di Champions e i saluti di Rafa Benitez, ormai all’ultima gara sulla panchina napoletana. Preoccupante, ancora, il dato dei gol subiti dal Napoli nella prima mezz’ora: con quelli arrivati ieri, salgono a 11 sui 19 totali, circa il 58%. «Abbiamo due giorni per capire dove abbiamo sbagliato», ha confessato Sarri al fischio finale. Una settimana delicata che porterà alla sfida di San Siro contro l’Inter, un’altra big che all’andata aveva saputo portare via punti da Fuorigrotta.
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