Napoli, i tre moschettieri di Empoli
fedelissimi al servizio di Sarri

Napoli, i tre moschettieri di Empoli fedelissimi al servizio di Sarri
di Bruno Majorano
Lunedì 12 Febbraio 2018, 10:31
4 Minuti di Lettura
383 contro 138. Il totale delle partite giocate da Tonelli, Mario Rui e Hysaj con la maglia dell'Empoli contrapposto a quello delle partite giocate con la maglia del Napoli. Più del doppio. Una statistica quasi impietosa se si pensa al fatto che i tre difensori azzurri sono stati i rispettivi colpi di mercato delle ultime tre sessioni del mercato estivo del Napoli.

A fare l'apripista è stato l'albanese approdato in azzurro nell'estate del 2015 su espressa richiesta di Sarri, ovvero quello che lo aveva lanciato nel calcio italiano ai tempi di Empoli. E infatti tra i tre arrivati dalla Toscana Hysaj è certamente quello che ha avuto il rendimento (e il minutaggio) più costante. Sono oramai 119 le presenze con il Napoli per il terzino destro, sempre più punto fermo dello scacchiere di Sarri che all'occorrenza - e in attesa del pieno recupero di Mario Rui - lo ha impiegato anche nel ruolo di terzino sinistro.

Poi è arrivato Tonelli (estate 2016). Il primo colpo di quella sessione di mercato. Annunciato come l'erede di Albiol da affiancare a Koulibaly. Promesse mai del tutto mantenute visto che le presenze ad oggi del centrale italiano sono appena 4. Tre lo scorso anno, una dopo l'altra (7, 15 e 21 gennaio), contro Sampdoria, Pescara e Milan. Presenze condite anche da due gol, prima di cadere nuovamente nel dimenticatoio. Un buco nero durato più di un anno. Fino all'esordio stagionale sabato sera contro la Lazio. Complice gli infortuni di Albiol prima e Chiriches poi, infatti, Tonelli è stato catapultato al centro della difesa contro Immobile e soci. Buona la prima per il centrale del Napoli che dopo un avvio un po' a singhiozzo (si perde De Vrij in occasione del gol del vantaggio biancoceleste) sale in cattedra e alza il muro perfezionando l'intesa con Koulibaly. Ha risposto presente alla chiamata last minute da parte di Sarri, dimostrando quella professionalità che lo ha sempre contraddistinto in questi mesi: mai un muso lungo, mai una parola fuori posto. A fine partita lo hanno abbracciato tutti e non sono mancati neanche i messaggi social da parte dei compagni. Sintomo che nonostante non sia stato mai presente in campo, ha sempre rappresentato un punto di riferimento per lo spogliatoio.
 
A fatica, poi, si è inserito anche l'ultimo arrivato da Empoli. mario Rui, sbarcato in azzurro nell'estate del 2017, il portoghese ha vissuto i primi mesi della sua esperienza napoletana all'ombra (ingombrante) di Ghoulam. Un periodo nel quale ha fatto capolino per appena 3' nel finale della gara con il Cagliari. Dopo il ko al ginocchio dell'algerino, però, quella di Mario Rui è stata un'ascesa costante. Si è preso la fascia sinistra e non l'ha più lasciata. Una garanzia a tutto campo, perché il suo mestiere non è solo quello di difendere. Contro la Lazio ha messo lo zampino in occasione del gol del 3-1 di Zielinski. Il polacco, infatti, si è solo dovuto limitare a deviare il sinistro del terzino portoghese che si è integrato alla grande negli schemi offensivi del Napoli.

Eccoli lì, i tre moschettieri arrivati da Empoli e adesso titolari nella difesa del Napoli. Certo, Sarri ha detto ironicamente che se la prossima volta glieli prendono dal Barcellona non si offende, ma adesso si gode quelli che più che mai sono il suo prodotto fatto in casa. Li ha presi che erano alle prime armi e li ha portati ad essere delle certezze anche a livelli altissimi. La conferma di quanto il lavoro alla sua pregiata bottega paghi, eccome. E se Hysaj e Mario Rui sono oramai dei punti fermi di questo Napoli, adesso toccherà a Tonelli confermare quanto di buono ha fatto vedere contro la Lazio. L'infortunio di Chiriches e le condiziono non ottimali di Albiol lo porteranno ad avere altre opportunità e lui dovrà sfruttarle al meglio. Come? Facile: contribuendo ad alzare il muro al fianco di Koulibaly e - perché no - provando a confermare la sua vena ispirata sotto porta. Ai tempi di Empoli è andato a segno per 15 volte in sei stagioni, con la maglia del Napoli è fermo a due in altrettanti anni. Un motivo in più per migliorare la statistica: del gol ma anche delle presenze.

Quelle degli ex empolesi sono ancora meno della metà ora che sono in azzurro. Nella stagione che può segnare la storia (loro e di una città intera), può accadere davvero di tutto.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA