Napoli, Hamsik guida l'assalto alla Juve: lo slovacco è il sogno proibito dei bianconeri

Napoli, Hamsik guida l'assalto alla Juve: lo slovacco è il sogno proibito dei bianconeri
di Roberto Ventre
Giovedì 11 Febbraio 2016, 08:51
4 Minuti di Lettura
La sua cresta sull'ultima vittoria azzurra a Torino: una doppietta nello strepitoso 3-2 in rimonta del 31 ottobre 2009, una delle imprese più belle firmate dal Napoli di Mazzarri. Un'istantanea indelebile quella della festa di Hamsik sotto lo spicchio dei tifosi napoletani all'Olimpico, una vittoria conquistata vent'anni dopo il 5-3 firmato Careca. L'eterno rivale della Juve, squadra alla quale ha segnato sei reti, un'altra storica nella finale di coppa Italia all'Olimpico del 20 maggio 2012, il giocatore che piace da morire alla dirigenza dei bianconeri e in maniera particolare a Nedved.

L'oggetto dei desideri già l'estate scorsa quando ci fu il secco no di De Laurentiis, il centrocampista ritenuto fondamentale dalla Juve per far crescere ancora di più il reparto. Una fiamma che è rimasta sempre accesa, già perché la Juve più di un pensierino continua a farlo sul capitano del Napoli che intanto in quest'anno straordinario con Sarri si è sempre più legato ai colori azzurri.Il nuovo Gerrard. Il tecnico toscano lo ha definito il Gerrard degli anni migliori, quelli in cui la mezzala inglese trascinò il Liverpool in Premier League e in Champions, un centrocampista dalle straordinarie doti realizzative che si scatenò anche contro il Napoli firmando una tripletta nel 3-1 in rimonta di Europa League all'Anfield Rood. Ebbene ora Marek con la cura Sarri gli somiglia davvero, anzi ha qualcosa in più dal punto di vista tecnico per la naturalezza negli assist, le giocate di altissima qualità e la capacità di calciare con la stessa pericolosità con entrambi i piedi. La svolta tutta nel cambio di ruolo e nel miglioramento nel lavoro senza palla, frutto di una preparazione atletica mirata che lo ha portato al top anche come fluidità e intensità di corsa.Il cambio di preparazione. La svolta con l'arrivo di Sarri e la nuova tabella atletica, molto più dura, del nuovo preparatore Sinatti, portata avanti d'intesa con lo staff medico coordinato dal dottore De Nicola. L'impatto a Dimaro non fu dei più semplici: Hamsik dovette fermarsi due volte per affaticamenti muscolari e per evitare rischi venne schierato solo nell'amichevole a Trento contro il Feralpi.

Il tempo necessario per adattarsi al cambio di sistema di lavoro, poi l'assorbimento perfetto dei carichi, lo studio sui dati personali per migliorarne le performance atletiche, una tabella in continuo aggiornamento e così Marek è diventato un super atleta, riuscendo ora ad abbinare alle qualità tecniche anche delle doti fisiche straordinarie: il capitano in partita è sempre tra quello che percorre più chilometri, tocca più palloni e soprattutto riesce a correre senza fermarsi mai riuscendolo a fare in maniera fluida anche quando c'è da rincorrere un avversario. Un centrocampista completo, adesso realmente tra i più forti al mondo per la capacità di abbinare la fase offensiva a quella difensiva.A un gol da Diego. La bandiera del Napoli, lo slovacco che i tifosi considerano sempre più napoletano e che sta entrando a grandi passi nella storia del club. Nove anni in maglia azzurra, tanti i record raggiunti e tanti altri da battere, vicinissimo a centrarne un altro che potrebbe festeggiare proprio a Torino, eguagliare il numero di gol di Maradona in serie A e cioè 81. Avanza come numero di presenze (387) ed è sempre più vicino al podio, a nove lunghezze da Moreno Ferrario, terzo nella classifica generale con 396 presenze. Nettamente in testa come presenze nelle competizioni Uefa (54), uno dei simboli di questi anni d'oro del Napoli di De Laurentiis tra Champions League ed Europa League.

Un contributo enorme per lo sviluppo del gioco e molto sostanzioso anche come numero di gol, visto che di ruolo è un centrocampista: 96 reti (come Careca e a un gol da Altafini), cioè solo a meno quattro da quota cento.
In questo 2016 si è risvegliato anche sotto il profilo realizzativo, guarda caso dopo la sollecitazione di Sarri alla vigilia della partita contro il Torino: ha segnato a Fuorigrotta nella notturna della Befana, poi si è ripetuto a Frosinone e a Genova contro la Sampdoria. Cinque i gol stagionali sommando quelli contro Sassuolo e Atalanta, tutti e due in trasferta: già perché lo slovacco si sta confermando soprattutto un bomber esterno.La settimana tipo. Marek tutto calcio e famiglia, un ragazzo sereno dentro e fuori. La settimana più importante dell'anno la sta vivendo così come aveva annunciato dopo il successo sul Carpi e ribadito attraverso il suo sito. Non alzare troppo il livello di tensione della vigilia per arrivare carichi a mille sabato sera allo Juventus Stadium. «Mi spiace che non ci saranno i nostri tifosi a Torino: ci metteremo cuore e orgoglio», la frase del capitano è tutto un programma. Il leader silenzioso è pronto ad alzare la voce in campo, e a fare la differenza contro la Juve. I duelli a centrocampo saranno tra le chiavi tattiche della partitissima.
© RIPRODUZIONE RISERVATA