Napoli, una magia da tre punti
per provare lo fuga per lo scudetto

Napoli, una magia da tre punti per provare lo fuga per lo scudetto
di Roberto Ventre
Venerdì 1 Dicembre 2017, 10:37 - Ultimo agg. 13:35
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Lo scudetto passa dal San Paolo: Napoli-Juve stasera vale come non mai. Gli azzurri guardano gli eterni rivali dall'alto verso il basso: in testa alla classifica con un più quattro che diventerebbe più sette in caso di successo. L'occasione è di quelle ghiotte, allo stadio sarà sold out: una cornice straordinaria per una partita d'importanza capitale. Sarri tiene il profilo basso, testa solo alla preparazione della partita ieri a Castel Volturno e gestione delle emozioni. Il Napoli in questi anni è cresciuto e ormai è abituato a vigilie del genere, sia di campionato che di Champions. Il pericolo è di caricare troppo l'evento, l'attenzione è tutta sulla partita e sul modo di affrontarla al meglio. Il Napoli pensa prima a se stesso, ai movimenti da effettuare, al gioco da sviluppare al meglio ma ovviamente l'attenzione è rivolta alla Juve e ai pericoli da limitare.

Miglior difesa contro migliore attacco. Il quadro è cambiato rispetto all'anno scorso: adesso la difesa meno battuta è quella di Sarri (9 gol al passivo, come la Roma che ha giocato una partita in meno), mentre quello di Allegri con 40 gol è il miglior attacco della serie A. Gli azzurri hanno subito cinque gol in meno dei rivali bianconeri che invece nelle prime 14 giornate sono riusciti a mettere a segno cinque reti in più. Al terzo anno di lavoro sulla panchina azzurra il lavoro difensivo del tecnico toscano adesso ha dato in pieno i suoi frutti: automatismi perfetti della linea a quattro, errori individuali ridotti e intesa di reparto. Rispetto alla scorsa stagione invece è migliorato il potenziale offensivo della squadra di Allegri.
 

Decisivi i duelli individuali in ogni fazzoletto di campo, le sfide chiave a centrocampo dove s'incroceranno Hamsik e Khedira, Jorginho e Pjanic e Allan e Matuidi. Qualità e quantità: la necessità degli interpreti di sviluppare al meglio sia la fase offensiva che quella difensiva. Più muscolare il reparto juventino, più tecnico quello azzurro: decisivo sarà il movimento senza palla per velocizzare al massimo la manovra. E poi fondamentale sarà il lavoro delle due difese a quattro per bloccare gli attacchi avversari: Allegri opta per la linea a quattro con Alex Sandro che però salirà a sinistra quando il pallino sarà nelle mani della Juve. Il primo obiettivo sarà quello di limitare al massimo il tridente leggero, quello formato da Callejon, Mertens e Insigne (l'attaccante di Frattamaggiore ieri ha svolto l'intera seduta, dopo la precauzione usata nei giorni scorsi per qualche problemino alla schiena).
 
Sarri ha solo un dubbio in difesa e riguarda la scelta dei terzini. Maggio ha guadagnato posizioni giorno dopo giorno su Mario Rui: molto convincente la sua prestazione di Udine con il valore aggiunto del rigore decisivo conquistato nel primo tempo. E poi l'ex nazionale dà una maggiore affidabilità nel gioco aereo rispetto a Mario Rui e questo potrebbe essere determinante contro la Juve che è pericolosissima proprio sulle situazioni da palla inattiva, punizioni laterale e calci d'angolo. Il portoghese poi ha ripreso solo in settimana gli allenamenti a pieno regime, dopo la distorsione alla caviglia sinistra che lo ha costretto alla panchina domenica scorsa a Udine: è ipotizzabile per lui più un impiego a partita in corso.

Il più esperto è Reina, il portiere spagnolo che ha vinto un Mondiale e due Europei e ha giocato un'infinità di partite tra Champions e Europa League. Un grande duello a distanza con Buffon, il totem della Juve che al San Paolo la prima volta ci giocò da giovanissimo con il Parma. L'azzurro che ne ha giocati di più di Napoli-Juve è Hamsik, spesso decisivo come nella finale di coppa Italia quando mise a segno il gol del definitivo 2-0. «Quest'anno si respira un'atmosfera diversa, siamo noi davanti e la Juve dovrà fare la partita. Il Napoli è cresciuto: non si può vincere sempre 3-0, va benissimo anche l'1-0», ha detto il capitano a Milano dove è stato premiato tra i migliori centrocampisti della scorsa stagione. In difesa il leader è Koulibaly, che si è definito napoletano d'adozione, premiato anche lui dall'Aic e testimonial contro il razzismo al liceo Agnesi a Milano. «Vogliamo fare felici i nostri tifosi che lo meritano, questa contro la Juve è una partita importante ma è presto per parlare di scudetto». Certo, la corsa finisce a maggio ma un'altra accelerata con la vittoria nello scontro diretto contro la Juventus potrebbe essere determinante.
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