Higuain-De Laurentiis
nessuno dei due ha ragione

Higuain-De Laurentiis nessuno dei due ha ragione
di Francesco De Luca
Venerdì 29 Luglio 2016, 10:19
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La verità di Higuain: sono andato via da Napoli per colpa di De Laurentiis. Sì, il presidente che a inizio giugno, ai bordi della piscina di un lussuoso hotel di Lacco Ameno, aveva detto che Gonzalo era una persona perbene e la sua una famiglia meravigliosa. 

Però dopo aver dichiarato in febbraio che il suo migliore calciatore era in sovrappeso, facendolo innervosire nel bel mezzo del duello scudetto con la Juve. Nel primo giorno da bianconero, l’argentino si è scusato con i tifosi napoletani, Sarri e gli ex compagni. Mossa doverosa ma tardiva, a conferma di quanta malafede vi sia stata in questa vicenda. Perché il Pipita non ha telefonato all’allenatore che considerava un secondo padre, in grado di leggere nei suoi pensieri e nel suo cuore? Perché non ha inviato almeno un sms a coloro con cui ha diviso gioie e delusioni in tre anni? A quasi 29 anni Higuain non è ancora un leader e forse non lo sarà mai, perché non si è pentito per la figura vergognosa.

Non si è scusato soltanto con una persona: De Laurentiis. «Mi ha spinto a fare questa scelta: non sarei rimasto un minuto in più a Napoli». Attribuisce al presidente la responsabilità del divorzio che ha scatenato la tifoseria. Un rancore condiviso dal presidente, che ha dato dal traditore all’argentino. E questo non è piaciuto a Higuain, che però ha avuto atteggiamenti legittimamente criticabili. Come si fa a dire che non ha telefonato né a Sarri né ai compagni perché voleva trascorrere tranquillamente le vacanze? Restarsene, cioè, acquattato a Madrid: il Napoli lo aspettava nel ritiro trentino, lui attendeva i dirigenti della Juve in Spagna per le visite mediche e il contratto. Non è stato il modo corretto per ricambiare i tifosi «che mi hanno riempito d’amore», come ha ricordato con un’espressione stucchevole, prima di andare a fare i selfie con i fan juventini e a firmare maglie bianconere.

Higuain non fornisce dettagli. Non dice, cioè, se è stato il mancato rafforzamento della squadra - da lui sollecitato a più riprese, fin da quando mise piede a Napoli - o la frecciata di De Laurentiis in febbraio sul suo peso ad accelerarne la partenza, la fuga verso la Juve, «dove sono felice», ripetuto tante volte nella conferenza stampa di presentazione. Afferma, però, qualcosa di molto serio: non c’era rapporto tra il miglior giocatore e il presidente, ecco perché sbarcando a Torino ha definito la sua nuova squadra «una famiglia». E il Napoli è una famiglia? Dal video, diffuso sul canale societario YouTube, della festa organizzata nell’albergo del ritiro per i 29 anni del Hamsik, con il patron che appoggia le mani sulle spalle del capitano, sembrerebbe di sì. Dalle parole di Higuain, assolutamente no. 

De Laurentiis una famiglia non l’ha costruita all’interno del club, né per capacità organizzativa né per stabilità emotiva. Le sue intemperanze hanno pesato nel rapporto con alcuni giocatori, a cominciare dal più forte. Si chiede spirito di appartenenza a vecchi e prossimi azzurri, però la società è davvero al loro fianco? Higuain, in questi tre anni, ha percepito il parziale dissenso che c’è nella tifoseria verso De Laurentiis, a dispetto di risultati che hanno collocato il Napoli alle spalle della Juventus, e ha voluto cavalcare l’ondata popolare. Vado via? Colpa del presidente, con cui non c’erano rapporti. Ma è una questione personale o economica? Si tratta di una strategia per accendere la piazza nei giorni in cui si lavora per ridisegnare il mosaico di Sarri? Non si dimentichi qual è adesso il colore della maglia di Higuain, che De Laurentiis ha definito “rubentino”, l’offensivo aggettivo che viene dedicato dalle tifoserie avversarie a dirigenti e giocatori della Juve.

Il Napoli ha evitato repliche a Higuain. Ma è un errore fare finta di niente davanti a questa scarica di veleno, ad accuse che Gonzalo avrebbe dovuto meglio circostanziare. Perché c’è stata questa rottura con il migliore attaccante del campionato italiano, tra i più forti al mondo? È fuggito per guadagnare di più e vincere a Torino o c’è altro? Risponda De Laurentiis. Affinché si possa scrivere davvero la parola fine sulla cessione di Higuain dopo fiumi di veleni, in questa brutta partita in cui nessuno ha ragione, e ripartire con entusiasmo verso la nuova stagione. È arrivato l’attaccante Milik, il capitano Hamsik si appresta a legarsi a vita alla squadra e si prepara l’incontro con Koulibaly per il rinnovo del contratto. Si deve guardare al futuro ma soltanto dopo aver dissolto le ombre, dando ai tifosi risposte su questo caso e certezze sul futuro.
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