Napoli. La carica del ritrovato Insigne: «Ora non fermiamoci»

Napoli. La carica del ritrovato Insigne: «Ora non fermiamoci»
di Pino Taormina
Mercoledì 23 Novembre 2016, 09:11
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Una classifica del girone invitante e beffarda, un destino difficile e insidioso. Lorenzo Insigne a Udine ha solo imboccato la via di uscita dal tunnel: perché va bene essere in forma, va bene la doppietta in campionato dopo oltre sette mesi di digiuno, va bene il ritorno in Nazionale, insomma va bene tutto ma adesso servono i gol importanti. Quelli che fanno la storia: quelli in Champions.

Lorenzo non segna in Champions da tre anni, dal 26 novembre del 2013: a Dortmund finì 3-2 per i tedeschi e l'attaccante azzurro segnò lì la sua seconda rete nella coppa più importante. La prima volta, quella che non si scorda mai, il 19 settembre dello stesso anno, sempre al Borussia: un destro telecomandato all'incrocio dei pali, che quella notte fece credere a tutti di aver trovato un giovane eroe cui aggrapparsi per diventare grandi, forti, fortissimi. Prima Klopp e poi Wenger lo riempirono di elogi: «È un grande». I suoi gol per la gloria, i suoi gol per conquistare per la seconda volta nella storia il passaggio agli ottavi di finale. Due gol in dieci gare giocate in Champions, otto gol in tutto questo 2016 avarissimo di soddisfazioni. Stop. Non è da lui. E allora è (anche) per questo che sono giorni che lui sogna il riscatto in Europa, che sogna di far gol anche agli ucraini per sigillare la sua rinascita. «Non pensare a segnare, pensa solo a giocare bene», gli ripete ogni volta che può Sarri.

Da napoletano è quello che più sente l'importanza della gara di questa sera: era solo un ragazzino quando il Napoli blindò a Vila-real alla storica qualificazione agli ottavi di Champions, nell'edizione 11/12. È stato un anno complicato, questo: ma alla domanda se mai penserebbe di mollare il Napoli lui risponderebbe secco: «No». Lui, Lorenzo, attendo solo la chiamata di De Laurentiis per il rinnovo Borussia Dortmund andata e ritorno 26 novembre 2013. Ma al momento tutto tace. Toccherà ancora una volta a lui piazzarsi nel tridente di Sarri: sarà la terza volta consecutiva da titolare in Champions dopo le gare con il Besiktas. In totale: 426 minuti in campo e nessun gol. Anzi peggio: brucia anche quel rigore fallito contro i turchi nella partita che più di tutte pesa sul destino in Champions degli azzurri. Quella notte scoppiò il lacrime e lo stadio lo riempì di fischi. Ora, un'altra notte di Champions serve a Insigne per riprendersi il suo stadio. Come fece nella notte di poesia con il Borussia Dortmund. «Siamo arrivati carichi a questo nuovo ciclo che ci porta a Natale, vogliamo vincere contro la Dinamo Kiev», ha detto prima di partire per il Friuli.
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