Napoli, lo scudetto del cuore
con una dedica speciale a Ghoulam

Napoli, lo scudetto del cuore con una dedica speciale a Ghoulam
di Francesco De Luca
Domenica 11 Febbraio 2018, 08:29 - Ultimo agg. 12:05
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Una risposta alla Juve e alla sfortuna da grandi, grandissimi. Bravo Napoli, lo scudeto del cuore è già suo. Ha ribaltato con il coraggio la partita contro la Lazio, in vantaggio dopo tre minuti, trascinato in questo rimonta dall'orgoglio e da quel delicato pensiero per quel compagno, Ghoulam, finito per la seconda volta in tre mesi sotto i ferri di un chirurgo. Espressione altissima di questa squadra, tornata dopo ventiquatt'ore al comando della classifica, capitan Insigne. che nell'intervallo ha preso la fascia da Hamsik e ha guidato l'assalto di un gruppo che Sarri aveva rimotivato e risistemato in campo dopo un incerto avvio, inserendo Zielinski e ricevendo più spint dagli esterni.

La prodezza di Callejon, che servito da Jorginho ha colpito con freddezza a due minuti dalla fine del primo tempo, ha messo in equilibrio una partita che era stata subito in salita per il Napoli. Lazio in vantaggio dopo tre minuti, con quel pallone che avrebbe dovuto essere respinto dalla difesa e che invece è scivolato alle spalle di Reina non reattivo, e poi brava a chiudere tutti gli spazi, con mezzi più o meno consentiti. Molti falli, quelli cosiddetti tattici, per bloccare gli azzurri non sanzionati dall'arbitro Banti, che ha incredibilmente tirato fuori il primo cartellino giallo al 43', poco prima del gol del pareggio. Aveva precedentemente ignorato la gomitata di Wallace a Mertens in area. Ricorrendo al Var avrebbe magari scoperto che quell'intervento era da punire con il rigore. Il suo collega Guida aveva fatto lo stesso a Firenze, nel primo tempo di Fiorentina-Juve, fidandosi degli arbitri in regia e cancellando il rigore assegnato ai viola per un fuorigioco, invece inesistente perché il pallone era stato intenzionalmente toccato da Alex Sandro verso Benassi. Negli ambienti del tifo juventino si erano ascoltate lamentele per la designazione di Guida, napoletano di Torre Annunziata. Si potrebbe ricordare che Banti è di Livorno, concittadino e ottimo conoscente di Allegri, però il punto non è questo. La cultura del sospetto non porta da nessuna parte, invece ci sono due contestazioni da muovere all'arbitro di Napoli-Lazio: non aver usufruito del Var in una circostanza perlomeno dubbia (il fallo di Wallace) e non aver punito subito le scorrettezze dei biancocelesti, al punto che in più di un'occasione la partita ha rischiato di accendersi e non sotto l'aspetto tecnico.
 

 

Lo spettacolo è stato onorato da Lazio e Napoli, che nel primo tempo ha attraversato una lunga fase di sofferenza. Non riusciva a trovare spazi tra le linee degli avversari, schierati con la difesa a cinque. L'1-1 incoraggiava gli uomini di Sarri - peraltro espulso dopo un battibecco a bordocampo - e la ripresa era totalmente di marca azzurra. Un inizio travolgente, perché la squadra era rientrata caricatissima dagli spogliatoi, con la voglia di chiudere subito i conti. Più coraggio, più aggressività, più continuità. È cambiato il copione della partita, così come era accaduto all'Olimpico, quando Inzaghi aveva perso tre difensori e il Napoli aveva preso il sopravvento. La Lazio è scomparsa, messa alle corde dagli azzurri che hanno segnato due gol in due minuti con le deviazioni di Wallace e Zielinski, entrato al posto dell'evanescente Hamsik per mettere il suo vigore a disposizione. Il polacco ha dato un contributo decisivo sul piano atletico e tattico, suggellando la prestazione con l'assist a Mertens, che con un tocco delizioso - possibile dire alla Maradona senza che Diego s'offenda per il paragone con il belga sempre più frequente? - ha chiuso la partita (quinto gol in 4 partite) e ha infiammato il popolo di Fuorigrotta. Quasi commoventi, questi ragazzi, trascinati dal capitano napoletano Insigne. L'allenatore Sarri li osservava compiaciuto dalla tribuna, loro erano grintosi e ispirati, con quella voglia di sorpassare la Juve in classifica e di dedicare questa vittoria allo sfortunato compagno Ghoulam.

Gli imbarazzi provocati dal gol della Lazio erano spariti. È esploso in tutta la sua bellezza il Napoli, sono emersi i due esterni Hysaj e Mario Rui, che è destinato a sostituire il franco-algerino fino al termine del campionato. La spinta è stata totale, così come puntuale è stata la copertura sulle fasce da parte dei due ex Empoli che hanno piegato i laterali avversari. E ieri Sarri è stato obbligato anche a ricorrere a Tonelli, perché né Albiol né Chiriches erano disponibili. È forte caratterialmente questo gruppo e lo ha confermato in una situazione di difficoltà. Lo choc per l'infortunio di Ghoulam, la contemporanea indisponibilità di due centrali che ha spinto in campo un difensore che non giocava da tredici mesi. E poi quello schiaffo preso a freddo. Il Napoli ha schiacciato la Lazio con i suoi campioni e la sua grinta, un fuoco che era stato alimentato dal temporaneo controsorpasso di venerdì sera della Juve. Bellissimo questo duello al vertice tra squadre differenti sotto l'aspetto del gioco, come ha confermato il secondo tempo al San Paolo, non soltanto per i tre gol ma per quello che il Napoli ha fatto vedere contro avversari letteralmente massacrati.

Sarà tortuoso il cammino che dovranno affrontare gli azzurri con una rosa ristretta seppure di grande valore. E con una grande anima. Perché una rimonta, la settima in questo campionato, arriva non per caso. Quella di ieri sera a Fuorigrotta è stata una lezione di calcio, ma anche una prova morale da parte di una squadra che è animata dal grande desiderio di scrivere la storia in una città che ha vissuto di illusioni e delusioni dopo lo scudetto del 90 che segnò la fine del ciclo di Maradona. In settimana riprenderanno le coppe: Juve e Napoli le vivranno con spirito differente. Tra due giorni il Tottenham sfida i bianconeri in Champions, meno affascinante e impegnativo il confronto di Europa League contro il Lipsia per gli azzurri, che hanno fatto non ora ma in settembre la scelta di puntare esclusivamente sul campionato. A maggior ragione adesso, con il turnover che sarà necessario a metà settimana. Il pensiero corre già veloce alle sfide di domenica 18, quando il Napoli ospiterà la Spal e la Juve giocherà il derby con il Torino di Mazzarri, che non può aver dimenticato le gioie che gli regalò questa città.

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