Napoli-Maksimovic, stretta finale
​Il Torino è pronto a cedere il serbo

Napoli-Maksimovic, stretta finale Il Torino è pronto a cedere il serbo
di Pino Taormina (inviato)
Lunedì 22 Agosto 2016, 10:12 - Ultimo agg. 10:37
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Pescara. L'ultimo «sì» è arrivato ieri a pranzo quando Ramadani, il potente manager di Maksimovic, ha sentito il ds Giuntoli per ribadirgli che per il difensore serbo non ci sono alternative al Napoli. Una bugia? Forse, perché si sa che in Inghilterra il West Ham e il Chelsea si stanno sbracciando per attirare le loro attenzioni e che se uno dei due dovesse presentare una offerta superiore ai 20 milioni di euro, Cairo dirotterebbe senza indugi in Premier il suo ammutinato. E Ramadani non esiterebbe a lasciare il Napoli con un pugno di mosche. Ieri, finalmente, l'apertura tanto attesa: il direttore sportivo del Torino, Petrachi, ha quasi fatto un invito sotterraneo al Napoli: «Trattiamo con loro da gennaio, tante parole ma pochi fatti... se vogliono il giocatore è il momento di affondare il colpo...». Non c'è bisogno di un traduttore per capire l'antifona: ancora un ultimo rilancio - magari fino a 28 milioni di euro - e l'affare è fatto. Nella realtà, il rush finale del mercato parte con la certezza che il Napoli è nettamente in pole per Nikola Maksimovic: primo, perché è la società che è pronta a staccare l'assegno più alto (il Chelsea non va oltre i 22); secondo, perché è raro trovare a questi livelli un club che dà persino la disponibilità a concedere una percentuale in caso di rivendita nel giro di tre anni; e terzo - ma meno importante - il difensore non ha occhi che per l'azzurro.

Perché meno importante? Perché questa è la sessione di mercato, probabilmente, in cui in tanti atleti sono caduti nella tentazione di voler lasciare le proprie società per andare altrove infischiandosene della volontà dei propri presidenti. Cairo ripete ai quattro venti che preferisce tenere fermo Maksimovic (al minimo sindacale) piuttosto che darlo a De Laurentiis. Ma Ramadani fa nuovamente trapelare un impegno solenne a cedere Nikola questa estate fatto un anno fa dal patron granata. Le parole di Petrachi sono un segnale che qualcosa è cambiato e che il difensore verrà ceduto. E intanto Maksimovic è ancora lì in Serbia, bloccato dal muro eretto dal Torino. Oggi sono previsti nuovi contatti e il viaggio milanese che attende Giuntoli è pieno di speranze. Lo sa benissimo il giocatore, ne sono coscienti anche i suoi rappresentanti. Ecco perché il club azzurro arriva al summit atteso per stasera o domani con il Torino con una fiducia cresciuta giorno dopo giorno. Nulla può essere dato per scontato, ma entro 48-72 ore si saprà per certo quale sarà il destino de serbo. In ogni caso sono ore caldissime in casa Napoli: c'è l'assalto a Maksimovic su cui concentrare gran parte (se non tutte) delle energie, ci sono le visite mediche e l'annuncio del colpo Diawara (strappato a colpi di rilanci a mezza serie A e a tante big d'Europa) e infine c'è l'arrivo atteso per venerdì di Rog dalla Dinamo Zagabria. Un bel porto di mare, non c'è che dire. Occhio a una serie di ipotesi che ieri al telefono De Laurentiis e Giuntoli hanno iniziato a valutare.

Il Napoli vuole chiudere il mercato con un difensore centrale e magari con un rimpiazzo di Strinic. L'alternativa potrebbe essere Criscito. D'Amico, il suo agente, è stato contattato per capire se lo Zenit San Pietroburgo sarebbe disponibile a cederlo in prestito. L'agente farà sapere. Ma è chiaro, che la linea societaria è quella di aspettare le prossime ore per vagliare Maksimovic. Ieri, poi, il papà di Zaza - che ne cura anche gli interessi - ha svelato l'interessamento del Napoli. «È vero, il club azzurro lo sta cercando ma credo che la Juve sia disposta a darlo solo a qualche squadra straniera». Dunque, la prova che De Laurentiis per l'attacco non si è fermato a Milik e Gabbiadini.
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