Mertens, venti messaggi a Higuain
al San Paolo sarà duello tra bomber

Mertens, venti messaggi a Higuain al San Paolo sarà duello tra bomber
di Pino Taormina
Lunedì 20 Marzo 2017, 08:51
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Inviato a Empoli

Alla fine ci è scappato persino un «peccato». Per quel rigore sbagliato, il primo in campionato da quando è a Napoli che gli avrebbe consentito di scalare ancor di più le posizioni nella classifica dei bomber della A. Mai, proprio mai nella vita, avrebbe immaginato di rivedere il suo amico-nemico Higuain, alla ripresa del campionato, avendo un gol in più (20 a 19) di quel Pipita che ha voltato le spalle e se ne è andato via per una manciata di euro in più e per una certa idiosincrasia (parole dell’argentino) per il presidente De Laurentiis. Probabilmente, Dries Mertens, gli dovrà dire grazie. Grazie perché senza la scelta dell’argentino di lasciare il Napoli per la Juventus (con l’aggiunta dell’infortunio di Milik) lui non avrebbe mai potuto vivere l’emozione di piazzarsi al centro del tridente sarriano e cominciare a segnare gol come un serial killer. E magari avrebbe sempre vissuto in quel limbo che era la staffetta (quasi) eterna con Lorenzo Insigne e quell’etichetta che si trascinava addosso fin dai tempi di Benitez, ovvero di essere il migliore dei ricambi possibili. Insomma, una riserva. Anche se il top. 
 
 

Il suo gol numero venti in campionato è una perla unica: non solo perché riscatta l’errore dagli undici metri di qualche minuto prima. È un calcio di punizione teleguidato, che tutti i portieri al mondo - quindi pure Skorupski - immaginano dove il pallone potrebbe andare a finire. Ovvero sull’angolo sinistro. Ma non c’è portiere al mondo che riesce a impedirlo quando il pallone gira in quella maniera così incantevole e rapida. Con questo gol, il piccoletto che arriva da Lovanio, dove ha sede la più antica Università cattolica del mondo, rafforza le ragioni di chi se lo contende in giro per l’Europa e che lo spinge a non rinnovare ancora con il Napoli. A ogni rete di questo tipo, le sue richieste si alzano ancora di più.
 
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