Napoli. Onore a Mertens: assist, cuore e cazzimma

Napoli. Onore a Mertens: assist, cuore e cazzimma
di Anna Trieste
Lunedì 24 Ottobre 2016, 08:49
2 Minuti di Lettura
Era il 28 settembre, faceva ancora caldo, l’estate volgeva al termine, Insigne aveva ancora i capelli biondi e cose come la maglia di lana della salute e l’incombenza del cambio di stagione non turbavano ancora i nostri lieti e felici pensieri quando il Napoli vinceva la sua ultima partita a pallone. Era stato col Benfica, in Champions League. Poi c’era stata l’Atalanta a Bergamo, poi la Roma e il Besiktas in casa. Insomma, era passato quasi un mese, non eravamo più abituati a giocare e vincere bene una partita. E, infatti, ieri a Crotone i segnali di questa disabitudine erano del tutto evidenti. Al primo gol/autogol di Callejon, vista la confusione in area, non sapevamo bene se esultare, rammaricarci o fingere disinteresse. Poi Gabbiadini, che non manifestava un’emozione da quando bambino fu informato del fatto che Babbo Natale non esiste, sull’uno a zero e dunque col Napoli in vantaggio decide di sfogare tutte le sue pulsioni represse prendendo a calci un avversario pur responsabile di un brutto fallo da tergo. Ottenendo per tale via due risultati: lasciare il Napoli in dieci senza l’unico centravanti che tiene in stato di buona e robusta (dicimm) costituzione; risolvere a Sarri il problema tecnico-tattico per le prossime due, tre partite. 

E la nemesi, per Gabbiadini, arriva dopo pochi minuti, quando a metterla dentro per il raddoppio azzurro è Maksimovic. Non una mezza punta, una punta e mezz’ o un falso nueve. No. A dimostrazione del fatto che a volte per fare gol basta tenere nu poco ‘e genio, a marcare il cartellino per gli azzurri è un difensore. Centrale peraltro. Che con la sua testata ipoteca il risultato e dà per tale via la stura a tutta ‘na serie ‘e strunzat che portano il Crotone a sognare nel recupero il pareggio. Dice “E vabbuò ma se ci dobbiamo mettere paura pure del Crotone!”. Sì, ci dobbiamo mettere paura pure del Crotone. Non solo e non tanto perché il Crotone inaugurava lo stadio nuovo e, come è noto, quando ci sta qualcosa di nuovo da inaugurare il Napoli non si tira mai indietro, a tipo i tronisti di Uomini e Donne, quanto perché, come accaduto ieri, basta abbassare un secondo la guardia per ritrovarsi di nuovo in bilico. Tuttavia, questa vittoria era così attesa, così voluta, così sognata, che tutto passa in secondo piano. Tutto tranne la cazzimma di Mertens e la lucidità di Diawara, ovviamente. Capito, mister?
© RIPRODUZIONE RISERVATA