Napoli, la rinuncia all'Europa League
nel bel mezzo del duello scudetto

Napoli, la rinuncia all'Europa League nel bel mezzo del duello scudetto
di Francesco De Luca
Venerdì 16 Febbraio 2018, 06:33 - Ultimo agg. 19:59
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Il Napoli imbottito di riserve e giocatori fuori ruolo (Callejon e Zielinski) ha resistito finché ha potuto e voluto nel primo round di Europa League contro il Lipsia. Lo ha portato in vantaggio Ounas, poi i tedeschi - in formazione tipo - hanno piazzato l'uno-due, centrando nel finale anche il terzo gol con Werner.

Cinque cambi rispetto alla partita con la Lazio, turnover nei tre reparti per emergenza e scelta. Gli azzurri, nel bel mezzo del duello scudetto con la Juve, hanno cercato per un'ora di non sottrarsi all'impegno europeo ma non sono riusciti a difendere il vantaggio: Werner e Bruma hanno approfittato di un errore (Diawara, negativa prestazione) e di uno sbilanciamento della difesa ribaltando il risultato. I tedeschi hanno ipotecato con i tre gol il passaggio agli ottavi, però l'uscita di scena non dovrebbe angosciare Sarri e i suoi uomini: fin dall'inizio della stagione, è chiaro l'obiettivo.

Piuttosto, c'è da riflettere sulla prestazione di chi gioca poco e aveva ieri l'occasione per creare a Sarri qualche dubbio sulle future scelte. Rog e Diawara, ad esempio. Sono stati i peggiori in campo, tanti ingiustificabili errori. Ma se neanche una partita di coppa da titolare dà le giuste motivazioni, cosa allora? Zielinski schierato al posto di Insigne non è stato brillante come sabato scorso, quando aveva cambiato il corso della partita contro la Lazio: ma quella di esterno alto non è la sua collocazione e infatti quando è entrato Lorenzo (arrivato a un passo dal gol sull'1-1) e lui s'è piazzato al posto di Hamsik ha fatto un po' meglio, seppure non incidendo tanto sul fronte offensivo. A proposito di giovani e di motivazioni, Ounas, autore del diagonale dell'1-0 (è mancino ma ha colpito di destro), trarrà da questa serata energie che Sarri potrebbe sfruttare negli ultimi tre mesi di campionato?
 
 

Tra una settimana il ritorno a Lipsia, al di là dell'orgoglio non ci sarà da parte del Napoli quella straordinaria carica per ribaltare il pesante 1-3. Altra è la priorità e infatti si può tornare a pensare al campionato, che domenica - a 14 giornate dalla fine - propone un turno agevole per il Napoli, quello con la Spal al San Paolo, e uno complicato per la Juve, attesa da mille emozioni e tensioni nel derby contro il Torino rimesso in carreggiata da Mazzarri. È la chance per l'allungo, se i granata danno una mano. Serve grande spirito di sacrificio perché non sarà facile mantenere sempre un passo così forte, soprattutto perché le risorse non sono ampie per Sarri, che non si lamenta della quantità dei mezzi a disposizione e tiene gli occhi fissi sull'obiettivo, su quel tricolore che fa palpitare.

Amara è sempre la sconfitta e opportuno è stato il richiamo del tecnico (che, peraltro, aveva indicato tutt'altra priorità alla vigilia del match coi tedeschi) sulla prestazione da onorare sempre e comunque, però adesso si guarda avanti. E avanti, in campionato, c'è il Napoli.
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