Napoli, Sarri sconfitto. Spalletti ha vinto il derby della tattica

Napoli, Sarri sconfitto. Spalletti ha vinto il derby della tattica
di Francesco De Luca
Domenica 16 Ottobre 2016, 09:35 - Ultimo agg. 10:14
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Il Napoli è crollato nella partita che ha designato l’anti-Juve, scivolando a -7 dalla capolista. È stato sorpassato in classifica dalla Roma, che ha approfittato di errori individuali (clamoroso quello di Koulibaly che ha spianato la strada verso il primo gol) ma soprattutto della improvvisa debolezza degli azzurri. E il problema non è stato Gabbiadini, o meglio soltanto lui. Il sostituto di Milik non ha fatto un tiro nello specchio della porta, ad inizio della ripresa è stato sostituito da Mertens e fischiato: una mossa di Sarri che potrebbe avere avuto non soltanto significati tattici anche se l’allenatore esclude bocciature. Nulla ha funzionato: il Napoli è stato dominato dalla Roma finché alcuni giallorossi non sono stati assaliti dai crampi e hanno un po’ ceduto, subendo il gol di Koulibaly, che non ha comunque cancellato la sua prestazione negativa, sicuramente non all’altezza del difensore che - lo ha dichiarato De Laurentiis - il Chelsea avrebbe voluto prendere per 58 milioni. La forza fisica, come il talento, è una cosa; l’esperienza è un’altra e Kalidou deve ancora completarsi.

Il Napoli non perdeva in casa dal 31 maggio 2015, quando il successo dell’altra romana consentì alla Lazio di qualificarsi per il preliminare Champions, e non incassava due sconfitte di fila dallo scorso febbraio (Juve in campionato e Villarreal in Europa League). Ha perso perché giocare con o senza Milik non è la stessa cosa, ma soprattutto perché ha fatto poco contro un avversario bene organizzato come la Roma di Spalletti, un allenatore che ha la capacità di far giocare in più ruoli i suoi uomini e di alternare i moduli, o di trovare soluzioni come la «difesa tre e mezzo», con Florenzi in funzione di elastico a destra. La retroguardia azzurra ha ballato paurosamente e clamorosi sono stati gli spazi concessi a centrocampo. Il Napoli non ha saputo prendere le contromisure per Dzeko e i tre trequartisti Perotti, Nainggolan e Salah, che ha stradominato sul lato destro e ha concluso la partita con il terzo meritato gol. La preparazione al confronto non è stata appropriata perché sembrava che gli azzurri fossero sorpresi dall’insistito pressing delle mezzepunte avversarie. La reazione all’uno-due piazzato da Dzeko in 11’ (per lui, facile il secondo gol: neanche s’è scomodato a saltare per deviare il pallone alle spalle di Reina) è stata fiacca. Il «falso nueve» al posto di Gabbiadini non ha funzionato, dopo il gol di Koulibaly c’è stato soltanto il tiraccio di Jorginho sull’1-3 che ha fatto disperare un giovanissimo tifoso inquadrato dalle telecamere dopo aver visto l’ultimo errore del regista, preoccupantemente giù di tono nelle ultime settimane eppure sempre mandato in campo.
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