Napoli-Sassuolo, la pagella di Carratelli:
Hamsik da fenomeno, Jorginho flop

Napoli-Sassuolo, la pagella di Carratelli: Hamsik da fenomeno, Jorginho flop
di Mimmo Carratelli
Martedì 29 Novembre 2016, 08:11 - Ultimo agg. 09:27
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6 REINA
Scalfito da qualche giudizio severo, che non ne sminuisce la grandezza ispano-napoletana, vorrebbe togliersi qualche sassuolino dalle scarpe. Ma, dopo la traversa di Missiroli, viene fulminato dal tiro di Defrel. Non può farci nulla, botta al volo da pochi metri. Con una grande uscita di pugno lancia il contropiede. Con due zampate, il Sassuolo fa pari.
 
5 HYSAJ
Corre poco il vivandiere della fascia destra portando corsa un po’ stanca e nessun cross preconfezionato. Ragusa non lo impensierisce troppo. Accusa la stanchezza della quindicesima partita da titolare ed è meno brillante. Meglio nel finale di gara. Ma in precedenza, non riuscendo a liberarsi della palla, la consegnava a Matri, per fortuna senza conseguenze.
 
6 CHIRICHES
Albiol rientra nei box e in difesa canta il gallo romeno (chicchiriches). Non si scompone davanti all’avversario illustre, 114 gol in carriera, bedda Matri. E’ attento nelle poche situazioni in cui deve difendere. Una gran chiusura su Ragusa in area e un grande recupero sulla destra. Sorpreso dal lancio che consente a Defrel di mettere a segno il pareggio.
 
6 KOULIBALY
Il calamaro gigante con otto braccia e due tentacoli esce dal mito di più grande mollusco degli oceani per ricomporsi in uno dei più grandi difensori sulla terra. Stavolta è poco impegnato: il Sassuolo viene avanti solo nel finale con Defrel. Si inventa ala destra nel primo tempo: gran tiro deviato in corner. Nel secondo tempo, gioca qualche pallone con troppa sufficienza.
 
5 STRINIC
Ghoulam rifiata e c’è del biondo sulla fascia sinistra. Ma è un biondo spento. Terza presenza, accusa la lontananza dal clima-partita. Con un pestone fa subito fuori Politano che lascia il campo al 38’. Insicuro nella fase difensiva. Batte i corner, meglio quelli da destra. Manca nelle sovrapposizioni a sinistra. Unico acuto, una fuga incisiva con tunnel all’avversario.
 
6,5 ALLAN
L’uomo di Rio, e perciò della Provvidenza, vede e provvede a centrocampo dove la lotta dura non gli fa paura. Va via a Missiroli (1,91: l’altezza è mezza bellezza), continuo stantuffo a destra. Il solito centrocampista di battaglia, assicura la spinta sul suo lato, cala alla distanza per il dispendio di energie.
 
5 JORGINHO
Riecco il figlio di Maria Teresa Freitas, calciatrice ai suoi tempi, che gli ha insegnato il pallone sulla spiaggia brasiliana di Santa Catarina di Imbituba. Rientro non brillante. 51 palloni giocati nel primo tempo, 29 nel secondo. Ma sono più i passaggi corti che le verticalizzazioni (rare). Sostituito nel finale.
 
7 HAMSIK
Classe e intelligenza calcistica pura. Il lancio per il gol di Insigne è un capolavoro, folgorante lampo in un match di grande sostanza. Protegge la fascia sinistra in soccorso a Strinic. Peccato che si liberi poco al tiro. Stanco, continua a trascinare la squadra nel finale col favoloso passaggio a Callejon (93’ palo!).
 
6 CALLEJON
Il piccolo flipper andaluso ha le pile scariche. Minaccia l’avversario con una vecchia filastrocca: uè curiuso, mo’ ti scavo sto Peluso. Ma non scava. Fa ammonire sia Peluso che Ragusa perché lotta su ogni pallone. Va finalmente all’appuntamento con il gol ma, sullo splendido lancio di Hamsik, coglie il palo!
 
5 GABBIADINI
Resta nell’ombra dei due centrali. Un solo tiro, centrale, parato. Affascinato da Victor Hugo per il quale la malinconia è “la gioia di sentirsi triste”. Settima partita dall’inizio senza sfondare. Via, via, vieni via di qui, niente più ti lega a questi luoghi, neanche queste maglie azzurre (Paolo Conte).
  
6 INSIGNE
Ricava dal piede prodigioso la felicità del suo famoso tiro arcuato (Arco Felice) come gli avevano consigliato gli amici (fatte ‘nu giro). E torna al gol dopo avere sfiorato l’incrocio dei pali in un precedente tentativo. Un pretenzioso pallonetto dalla distanza alto (Consigli fuori porta). Luci e ombre.
 
5,5 MERTENS
Prende il posto di Gabbiadini (64’), assicura più movimento, ma si fa ammonire due minuti dopo essere entrato: era diffidato, salterà l’Inter. Grosso danno. Un tiro parato e altri tentativi ribattuti dai difensori del Sassuolo. Alla fine, incide poco e non sfrutta un paio di assist perdendo il pallone in corsa.
 
5 DIAWARA
Entra per Jorginho (77’) e va subito duro su Defrel. Gioca guardingo, non brilla, ma ci mette molta sostanza con un paio di buoni lanci per Hamsik. Il Napoli non ha più energie nel finale di gara e il Sassuolo, che ha saputo aspettare, porta via il pareggio. Meritava di giocare dall’inizio? Chissà.
 
5,5 GIACCHERINI
Sostituzione (per Insigne) negli ultimi sette minuti, compreso il recupero. Si piazza a sinistra e cerca di vivacizzare la fascia, ma sbaglia i primi tocchi (un colpo di tacco e un lancio). Guizzo finale: impegna Consigli con un crosso insidioso che il portiere sventa smanacciando il pallone quasi sotto la traversa.
 
5 SARRI
Difesa ritoccata in due ruoli, centrocampo dell’anno scorso, nuovo test per Gabbiadini. Il Napoli si spegne alla distanza. L’uomo che vincere o pareggiare è la stessa cosa, quando è il caso, meglio che perdere a Bilbao non è una tragedia (Benitez), sogna un Napoli a immagine della Vittoria di Samotracia. Lei senza testa, il Napoli senza centravanti (Gabbiadini flop), la Vittoria con le ali spiegate, il Napoli senza ali. Accentra Callejon e Insigne, ne ricava poco. Il palo finale di Callejon gli fa inghiottire la sigaretta finta. C’era il cardinale allo stadio a incoraggiare gli azzurri: memento audere Sepe. Non se n’è ricordato nessuno.
 
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