Napoli, spauracchio Europa League:
a Rotterdam in palio 15 milioni

Napoli, spauracchio Europa League: a Rotterdam in palio 15 milioni
di Pino Taormina
Martedì 5 Dicembre 2017, 10:39
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Approdare agli ottavi di Champions, c'è poco da fare, fa sentire importante e ambizioso. E pure ricco. Non esserci ti venire una invidia pazzesca e i conti non li fa quadrare proprio benissimo. La Champions League è così: uno spartiacque tra l'elite e la classe media. Ancor più per il Napoli che dipende eccessivamente dai soldi della grande coppa. Dunque, a Rotterdam c'è in ballo una cifra che varia tra i 12 e i 15 milioni, tra premi Uefa, maggiore quota del market pool, stima dell'incasso al botteghino negli ottavi. Euro più, euro meno: con il Feyenoord, a parte il milione e mezzo che il Napoli si assicura in caso di vittoria (500mila in caso di pareggio), ci sono in palio i 6 milioni che vanno dritti nelle casse azzurre come premio per l'approdo agli ottavi. Più ovviamente uno scenario che ora è difficile ipotizzare. Più si vince più si porta a casa, ça va sans dire. Ci sono i gettoni che scattano a ogni passaggio di turno, fino ai 15 milioni per la vittoria, e c'è il market pool che cresce giocando più partite rispetto alle connazionali, fino a un incasso massimo di 30,8 milioni. Se il Napoli vincesse tutte le partite che restano da domani al 26 maggio, giorno della finale a Kiev, toccherebbe circa i 100 milioni. Fantascienza, lo sappiamo.

Lo scenario peggiore prevede la retrocessione in EuroLeague: il Napoli così passerebbe dai 6 milioni degli ottavi ai 500mila euro dei sedicesimi. E i premi, pur aumentati, restano molto bassi: la qualificazione agli ottavi di Europa League vale 750mila; quella ai quarti 1 milione e l'accesso alla semifinale 1,6 milioni di euro. Insomma, arrivare in semifinale, non fa guadagnare come l'approdo agli ottavi di Champions. Il paradosso è che chi vince la finale di Europa League incasserà 6,5 milioni di euro, contro i 3,5 milioni per la vicecampione. Fate voi i conti.

Lo scorso anno l'Uefa ha girato al Napoli 66 milioni di euro. Considerando solo i premi Uefa, il Napoli fino ad adesso ha in cassa circa 35 milioni, salvo conguaglio: 12 milioni per la partecipazione ai gironi, 3 milioni per le performance nella prima fase (2 vittorie) e circa una ventina di milioni del market pool, cioè i proventi tv suddivisi tra le squadre dello stesso Paese.
 
Il mercato del Napoli paradossalmente sarà più influenzato in caso di partecipazione all'Europa League: in questo caso, infatti, l'esigenza di una panchina più lunga potrebbe spingere il Napoli ad andare oltre le due operazioni che ha già in mente. Questo perché, giocando di giovedì, c'è davvero bisogno di un Napoli-2. Che al momento, non c'è. L'arrivo di Inglese, in questa ottica, appare scontato: l'accordo con Campedelli ma è chiaro che il Chievo, volendo, potrebbe puntare i piedi. Non lo farà. Ma solo Inglese potrebbe non bastare: a quel punto, ecco che sarà importante capire quando Milik tornerà ad essere aggregato alla squadra.

In difesa, De Laurentiis segue da vicino la pista che porta a Grimaldo del Benfica. Ma è chiaro che è più semplice arrivare a Vrsaljko: ormai è evidente che Simeone lo considera uno in più e Beppe Riso, il suo agente, non intende lasciarlo a Madrid a fare la comparsa. L'Atletico, dunque, si prepara a trattare sulla base di una richiesta iniziale di 20 milioni di euro. Il Napoli ne offre poco più delle metà. Il croato ha già dato il suo assenso al trasferimento in azzurro. Con la rosa a 25, è chiaro che bisognerà fare delle scelte. A centrocampo non dovrebbe arrivare nessuno, mentre in attacco, in caso di partenza di Giaccherini, si potrebbe pensare ad anticipare qualche operazione: per esempio, quella di Berardi, che piace e non poco al ds Giuntoli. Occhio sempre a Verdi, anche se il Bologna pensa a una cessione a giugno e non certo adesso. Tanti nomi, con preferenza per il made in Italy.
 
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