Zielinski piace alle big d'Europa
nonostante i 70 milioni di clausola

Zielinski piace alle big d'Europa nonostante i 70 milioni di clausola
di Angelo Rossi
Lunedì 6 Febbraio 2017, 09:30
3 Minuti di Lettura
Proprio un girone fa è nato Zielinski versione napoletana. In teoria nessuno poteva dubitare delle qualità del centrocampista polacco, in pratica però Sarri non aveva valutato la sua reazione ai nuovi schemi. Perché si sa, con il tecnico non si gioca per titoli acquisiti, c’è sempre da fare un rodaggio più o meno lungo. Chiedere a Maksimovic o Rog. Bastò appunto quella sfida al San Paolo contro il Bologna a convincere l’allenatore a ribaltare le gerarchie, perché già contro Pescara, Milan e Palermo aveva fatto la differenza entrando dalla panchina. Preso come alternativa di Allan, ha saputo stravolgere le posizioni: adesso il brasiliano è la riserva, oppure il titolare quando a Zielinski viene imposta la regola del turnover.

Il polacco è stato un acquisto sorprendente soltanto per chi non lo conosceva. Non certo per mister Sarri che in estate, quando gli venne chiesto se fosse stato di suo gradimento l’acquisto dell’ex Empoli, rispose con due parole: «Prendiamolo immediatamente». S’è integrato talmente bene e in fretta che ha fatto crescere a dismisura il centrocampo azzurro, lui e Hamsik formano una coppia straripante. Tanto che oggi l’allenatore ha paura di perderlo: «È un giocatore straordinario, per me è sottovalutato. Non si sente parlare molto di lui in giro perché non hanno compreso la sua forza, la sua qualità, le sue accelerazioni devastanti. Ha una immensa propensione al sacrificio. Ho paura che sia a rischio, nel senso che può entrare nell’occhio di club che propongono cifre che sarebbe dura per qualsiasi società italiana rifiutare, non soltanto per il Napoli».

Un elogio ma anche un timore emerso dalle dichiarazioni post-Bologna, quando Zielinski ha ancora una volta impreziosito la propria prestazione. Sì, è lui la vera novità a centrocampo, quello che garantisce il cambio ritmo, quello che fa mutare passo alla squadra e che trasforma la fase difensiva in offensiva con impressionante velocità. I riferimenti di Sarri sono ai grandi squadroni europei, inglesi e spagnoli per intenderci, che lo hanno adocchiato da tempo: Liverpool e Chelsea in Premier, il Real Madrid che se lo ritroverà di fronte tra due settimane in Champions. Club ai quali non fanno spavento i settanta milioni circa della clausola che il Napoli ha inserito la scorsa estate nel contratto del polacco (scadenza 2021). Proprio il Liverpool era stato a un passo dal soffiarlo al Napoli, lo ha raccontato lo stesso Zielinski mesi fa in patria: «Ci sono stati giorni in cui guardavo sempre il telefono e non sapevo cosa fare. Molti mi consigliavano di accettare il Liverpool perché con Klopp sarei cresciuto. Io non ero convinto, sembrerà strano ma mi sentivo grande nell’Empoli e non volevo lasciare quel gruppo. Poi parlai con Klopp, che mi prospettò un mondo diverso. Forse avrei accettato ma Liverpool e Udinese non trovarono l’accordo. Si fece avanti il Milan, che era impegnato con la cessione delle quote societarie ai cinesi e così alla fine eccomi nel Napoli. Alla fine è stata la scelta migliore».

Ha ventidue anni, arriva da Zabkowice Slaskie, una piccola cittadine della Bassa Slesia, appena ventitremila abitanti dei quali nessuno più famoso di lui, forse perché in quella zona della Polonia il calcio non viene praticato e seguito come sport principale. Piotr ha fatto tutta la trafila nelle selezioni giovanili del proprio paese, senza saltarne nemmeno una: dall’under 16 alla nazionale maggiore. Adocchiato e subito acquistato dall’Udinese, maestra nello scovare giovani talenti all’estero, costò pochissimo al club friulano: bastarono centomila euro versati nelle casse del Lubin per portare Piotr, allora diciassettenne, alla corte di Guidolin. Il debutto in serie A quattro anni fa entrando al posto di un napoletano, Totò Di Natale. C’era già Napoli nel destino di questo polacco, anche lui inquilino innamorato di Marechiaro.

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