Napoli. Aurelio, Rafa e quell'amore sull'orlo di una crisi di nervi

Napoli. Aurelio, Rafa e quell'amore sull'orlo di una crisi di nervi
Mercoledì 17 Dicembre 2014, 13:14
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«Io e Benitez? Siamo una coppia straordinaria e vincente». De Laurentiis lo ha ripetuto ancora una volta ieri, mentre attendeva l'arrivo all'hotel Vesuvio di Lillo e Greg e di Ambra Angiolini. Ma chissà perché questa volta non sembra una autentica dichiarazione d'amore. Qualcosa è cambiato. Il presidente del Napoli non vuole che il suo allenatore venga trattato come un re travicello. Nella ultime ore, neppure per una frazione di secondo, ha voluto sminuire il lavoro del suo tecnico e neanche per un attimo ha messo in bilico il suo destino napoletano. Ma è chiaro che l'ordine perentorio di mandare tutti in ritiro, sia pure durato poche ore, dà il senso di un presidente che ha voluto dare un segnale alla squadra. Ma anche al suo tecnico a cui ha concesso, sempre, carta bianca. Forse, anche troppa. In fondo, come si dice: parlare a nuora perché suocera intenda.



Delegittimare Benitez agli occhi di tutti, ovvio, non può essere un obiettivo di De Laurentiis. Ma è chiaro che il numero uno azzurro ha voluto rimettere se stesso al centro di tutto e di tutti. «Qui ci sono io». E allora quando Benitez, a Castelvolturno, ha fatto suo il malumore della squadra, spiegando che sarebbe stato più complicato per lui far risorgere il Napoli in questo clima di punizione, De Laurentiis ha deciso di interrompere il ritiro.



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