La mamma di Ciro Esposito al Gemelli di Roma per consegnare i doni raccolti dall'associazione

La mamma di Ciro Esposito al Gemelli di Roma per consegnare i doni raccolti dall'associazione
Domenica 21 Dicembre 2014, 17:20 - Ultimo agg. 17:25
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Doni e attrezzature raccolti dall'associazione «Ciro Vive», intitolata al tifoso del Napoli morto durante gli scontri a Roma prima della finale di Coppa Italia, saranno consegnati dalla mamma di Ciro, Antonella Leardi, ai piccoli pazienti del Reparto Rianimazione dell'ospedale Gemelli di Roma.

L'appuntamento è per domani alle 13. La mamma di Ciro Esposito, insieme al marito Giovanni consegnerà allo staff medico le attrezzature e i doni acquistati con la raccolta fondi che l'associazione ha lanciato in occasione dell'evento «Buon compleanno in paradiso», che si è tenuto lo scorso 25 novembre al Teatro Totò di Napoli, cui si è aggiunto il ricavato delle vendite di «Dodicitrucchiduemilaquindici», il calendario realizzato dalla make up artist Ortensia Tropeano contro la violenza sulle donne e presentato lo scorso 14 dicembre a Villa Campolieto a Ercolano.

Ad Antonella Leardi e a Giovanni Esposito si uniranno Gioacchino Alfano, sottosegretario alla Difesa; Angelo e Sergio Pisani, Damiano De Rosa, legali della famiglia Esposito; Massimo Vignati, presidente dell'Associazione Saverio Silvio Vignati e i rappresentanti dell'Associazione Ciro Vive. «La nostra iniziativa - spiega la signora Leardi - nasce dall'obiettivo primario che l'associazione intitolata alla memoria di Ciro si è prefissato, quello cioè di mettere in campo progetti destinati ai minori disagiati e alle loro famiglie.

Al Gemelli - continua - ho vissuto insieme a mio figlio un calvario durato 52 giorni ed ho visto quotidianamente la sofferenza negli occhi delle mamme, che pregavano per i loro bambini fuori al Reparto di Rianimazione.

Ma i nostri progetti non si esauriranno al Gemelli. Per il giorno dell'Epifania abbiamo pensato anche ai piccoli degenti di alcune strutture ospedaliere di Napoli, a dimostrazione che la beneficenza non ha confini nè limiti, se fatta con il cuore».