Comanda Napoli | Il commento | Con l'altruismo e con la fantasia

di Alessandro Barbano
Martedì 1 Dicembre 2015, 08:26 - Ultimo agg. 10:11
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Non è solo perché, neanche inizia, e il Pipita si volta con una mossa da faina e dal profilo della sua finta un ghigno beffardo gli accende l’occhio destro, vuoi per prendere la mira, vuoi perché già pregusta la festa, e pare che quel colpo secco di mezzo interno, radente il palo, ci corra come un brivido sulla schiena per un istante lungo un’eternità. Non è solo perché abbiamo vinto contro quei legnosi ma arcigni caporali. E neanche perché da un quarto di secolo non eravamo mai stati davanti a tutti. Se siamo ebbri di una felicità inaudita, noi che alla felicità neanche ci crediamo, è perché il Napoli è tutto ciò che la sua città potrebbe essere: altruismo e fantasia, efficienza e sorpresa, talento e armonia.

Il Napoli è un gruppo che s’intende e ti ruba il respiro, e ti ritrovi lì in mezzo, dolcissima apnea, tra un rimbalzo che diresti casuale se non fosse anche perfetto: Insigne, Hamsik, Jorginho, Higuain, poi ancora Jorginho, e adesso Callejon, e si ricomincia, e tieni ancora il fiato, e non sbagli, perché quei magnifici ragazzi hanno sempre la palla tra i piedi. È un sogno? È il Napoli dei miracoli? Macché. È il Napoli che non concede niente. E ti pare che questa sublime geometria sia la cosa più naturale che accada. Allora alzi gli occhi al cielo, e vedi tutti quei volti sbarrati sulla speranza, tanti che potrebbero essere una città. Il calcio e la probabilità non hanno in comune neanche gli antenati.