Ex azzurri e tifosi convinti: «Insigne vero campione ma la 10 è di Maradona»

Ex azzurri e tifosi convinti: «Insigne vero campione ma la 10 è di Maradona»
di Pino Taormina
Mercoledì 7 Ottobre 2015, 09:09 - Ultimo agg. 09:42
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In Argentina non hanno mai smesso di chiamarlo Dio, anzi «D10s», scritto proprio così, mettendo proprio quel numero, il 10, nella parola, palleggiando con le lettere come Maradona faceva col pallone. E si può prendere quel numero 10 e rimetterlo sulle spalle di Lorenzo Insigne? Forse no, o forse sì, quasi.



La maglia azzurra numero 10 di Diego Maradona venne ufficialmente ritirata nell’estate del 2000. Fu il capitano di allora Ciccio Baldini a comunicarlo. «La società è d’accordo con noi, abbiamo deciso in onore di Diego di ritirare questa maglietta così gloriosa nella storia del calcio». L’anno prima era stato Claudio Bellucci ad indossarla con una certa continuità in serie B. E nel decennio precedente Zola certo, ma anche Pizzi e Beto. È una cerimonia rara del calcio, che l’ha mutuata dal basket americano. Prima di allora l’unica maglia ritirata per meriti sportivi, quella di Franco Baresi, il numero 6 del Milan.



Quando poi il Napoli andò in serie C, dove si giocava con la numerazione classica, dall’1 all’11, a qualcuno toccò vestire i panni del Pibe de oro: Corrent, Montesanto, Varricchio e per ultimo Sosa. Ci provò anche l’Argentina a tagliare il numero 10 ai mondiali in Giappone, ma la Fifa fu irremovibile. Il 10 finì sulle spalle di Ortega. Ora Corrado Ferlaino ha rilanciato l’idea che già venne accarezzata nei giorni del boom di Lavezzi: far indossare la 10 a Insigne. I nostri lettori hanno espresso largamente parere negativo (66 per cento di no alla proposta dell’ingegnere). E gli ex del Napoli, i tifosi vip e i grandi sportivi della nostra città. La maggioranza condivide il voto dei lettori del Mattino.it. Ciro Ferrara, per esempio, è il più secco.



«Voglio bene a Lorenzo, ma per carità non penso che possa mai essere messa in discussione una scelta sacrosanta: la mitica casacca numero 10 deve restare per sempre sulle spalle del più grande di tutti. E su nessun altro». Discorso strano. Nessuno negli Usa si sognerebbe mai di mettere in discussione il 23 di Jordan (ritirato) dei Chicago Bulls. Dopo il ritiro rientrò col 45 e l’avversario che lo marcò disse: «Non mi sembra difficile marcare uno col numero 45...».



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