Milan-Napoli, la pagella. Higuain re leone dell’attacco, Koulibaly vince tutti i duelli

Milan-Napoli, la pagella. Higuain re leone dell’attacco, Koulibaly vince tutti i duelli
Lunedì 5 Ottobre 2015, 08:20 - Ultimo agg. 08:48
4 Minuti di Lettura




6,5 REINA

Urla come un matto perché non vuole prendere gol, urla soprattutto sulle punizioni di Bonaventura e rimane imbattuto. Un gol preso nelle ultime cinque partite. Si diverte un mondo. Saltella ad ogni gol del Napoli. Un tifoso tra i pali. Un grande di Spagna. Un portiere che dà sicurezza, ma ora è tutta la difesa che funziona.



6,5 HYSAJ

Spinge poco perché deve coprire lo spazio che lascia Allan andando avanti. Non ha avversari pericolosi da marcare. Qualche volta scende Antonelli, ma sono tentativi timidi. Le poche volte che è necessario fa chiusure pulite. Spesso si allinea al centrocampo cancellando la superiorità dei quattro centrocampisti del Milan.



7 ALBIOL

Qualche difficoltà con Bacca, meno pericoli da Luiz Adriano che lo supera una sola volta di testa. Comanda alla grande la linea difensiva. Disinvolto e sicuro. Sui cross fa a gara con Koulibaly ad intercettarli di testa. Bacca, tabacco e Venere li ha ridotti tutti in cenere. Con Sarri una sicurezza che non aveva.



8 KOULIBALY

Koulibaly babà. Un dominatore. Di testa, di piede, nelle uscite dalla difesa per avviare l’azione. Ha un piazzamento eccezionale, sempre al posto giusto. Chiude sugli inserimenti di Bonaventura, vince di forza i duelli con Bacca, anticipa Luiz Adriano. Migliora di partita in partita. Nel finale ferma anche Cerci.



7,5 GHOULAM

Una spinta continua, non ha mai un avversario diretto, quando scende De Sciglio non ha problemi a bloccarlo, poi in fuga sull’out sinistro sino al cross finale per l’autogol di Ely. C’è una sinistra che funziona in Italia, è la sinistra del Napoli con Ghoulam, Insigne, Hamsik. Tocchi di prima e inserimenti.



8 ALLAN

Pressa su Bonaventura, su Montolivo, su Bertolacci. Da solo vale tutto il centrocampo del Milan. Aveva provato tre volte il gol a Varsavia, non lo fallisce a San Siro aprendo le marcature: in fuga sulla destra, vedendo Insigne pronto al traversone, sicuro nella battuta che infila Diego Lopez. E sono tre i gol in campionato.



7 JORGINHO

Gioca prevalentemente in difesa, arretrato per contrastare il centrocampista rossonero che si infila centralmente e non dà spazio né a Bonaventura né a Montolivo. Partita di grande sacrificio. Tatticamente una pedina essenziale. Energico nei contrasti (33’ su Bonaventura al limite). Finisce in crescendo. Bel rientro.



7 HAMSIK

Arretra per cucire il gioco, prende palla dai difensori e avanza, testa alta, passaggi a destinazione. Il primo gol nasce dalla rapidità con cui sfrutta un rinvio sbagliato di Zapata e lancia Insigne. Vince il duello diretto col connazionale Kucka, spesso copre su Montolivo. La mobilità dei centrocampisti azzurri è stata decisiva.



5,5 CALLEJON

E’ rimasto in ombra. Poco deciso nelle azioni più favorevoli. Nel primo tempo spreca il contropiede con cinque azzurri contro quattro. Nella ripresa, sul lancio di Insigne, manca il gol: si attarda e quando tira viene deviato in corner da Antonelli. Si fa ammonire per un fallo da frustrazione. Proprio irriconoscibile.



7 HIGUAIN

Rientra, svaria, attacca. E’ il re leone cui è mancato solo il gol. Grande aggancio, fuga e tiro parato da Diego Lopez. Un diagonale di poco fuori oltre il palo lontano. Gran colpo di tacco sotto porta deviato in corner da Zapata. Dà a Insigne la palla del 2-0 e provoca l’autogol di Ely che entra in scivolata per precederlo.



8 INSIGNE

Sembrava perso, in difficoltà. Esplode improvvisamente. Doppietta su azione e su punizione col suo famoso tiro: sissignore, ‘o chiamma ggiro. E aveva lanciato Allan in gol per l’1-0. Poi vola per la gloria personale sotto gli occhi di Conte che lo aveva appena convocato per le prossime due partite della nazionale.



5 MERTENS

Entra per Insigne (73’) perché lo scugnizzo aveva fatto tutto e il massimo con una doppietta alla Scala del calcio. Tenta qualche fuga rabbiosa, un paio di dribbling, ma non trova mai il corridoio giusto. Si era sul 3-0 e c’era poco da spingere ancora. Partita già decisa. Da sei anni, il Milan non prendeva quattro gol in casa.



6 DAVID LOPEZ

Sostituisce Hamsik (73’) e prende subito l’iniziativa col Milan ampiamente kappaò. Nel finale costruisce un’ottima azione offensiva con palla ad Allan. Aveva giocato a Varsavia. Premiato per la prontezza con cui risponde ogni volta che Sarri lo lancia dalla panchina. Elemento utile, di buona personalità, sempre disponibile.



6 GABBIADINI

Higuain esce per l’ovazione di San Siro e ne prende il posto (79’). Cerca il gol in due occasioni. Sulla seconda, sotto porta, non conclude in rete il tap-in sulla respinta di Diego Lopez impegnato da Allan. Era ancora “freddo” e forse entra senza grande entusiasmo. Si muove con grazia, ma ci mette poca grinta.



9 SARRI

La piccola orchestra dei sette cambi aveva suonato allegramente a Varsavia. La grande orchestra della formazione-tipo fa un concerto memorabile alla Scala del calcio. Il Napoli prende il volo. Si vede il suo lavoro a cominciare dalla fase difensiva. Aveva ben studiato il Milan attaccandolo sulle fasce anche quando Mihajlovic passava dal 4-2-3-1 al 4-4-2 per coprire meglio le corsie. Higuain è il suo gioiello più bello perché ne ha fatto un combattente, un uomo-squadra. Ma quanti gioielli ha. E lui ne è il gioielliere felice. Ha sbancato San Siro. Fa tenerezza quella finta sigaretta in bocca.