Sfida finale al San Paolo: «Napoli-Lazio sarà solo una questione di testa»

Sfida finale al San Paolo: «Napoli-Lazio sarà solo una questione di testa»
di Roberto Ventre
Sabato 30 Maggio 2015, 11:45 - Ultimo agg. 13:18
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Ci sono partite e partite. Le finali fanno storia a sé, un discorso a parte. Solo chi le ha vissute, chi le ha giocate può capirlo. Il numero uno delle finali è Marcello Lippi, campione del mondo 2006 con l’Italia a Berlino e vincitore di Champions con la Juve nel 1996 a Roma sull’Ajax, due vittorie storiche ai calci di rigore. Giovanni Galli di coppe dei Campioni ne ha vinte due con il Milan, Sebino Nela una l’ha persa ai rigori con la Roma contro il Liverpool. Tre esperti, quindi, che leggono Napoli-Lazio, lo spareggio Champions League.



«Napoli-Lazio è davvero una finale, tutte e due arrivano a questa partita in maniera non brillantissima e vivono un momento particolare: difficile dire chi avrà più da spendere, partita non semplice da decifrare», dice Lippi che di vigilie del genere ne ha vissute tantissime ma non svela nulla su Italia-Francia a Berlino, la finale delle finali in tutti i sensi. «A inizio stagione si pensava che il Napoli potesse ottenere qualcosa di più importante, la Lazio invece è andata al di là delle previsioni. Ora bisognerà vedere chi ne avrà di più», aggiunge l’ex tecnico bianconero. «In queste partite la differenza la fa la mentalità, conta molto l’abitudine ad affrontare sfide del genere: più ne giochi e più in campo sei tranquillo. Il Napoli da questo punto di vista dovrebbe avere un leggero vantaggio perché si è trovato più volte a disputare partite da dentro o fuori e tutto sommato, eccezion fatta per la doppia sfida con il Dnipro, anche quest’anno gli appuntamenti di questo tipo non li ha falliti», dice Giovanni Galli che con il Napoli vinse la Supercoppa Italiana del 1990. L’aspetto psicologico è quello fondamentale, chi sta meglio di testa e ci crede di più, chi in questi momenti ha una visione positiva può giocarsi qualche chance maggiore.



«La Lazio ormai il terzo posto lo aveva in pugno, mentre il Napoli era virtualmente fuori dopo la sconfitta con la Juve e invece si è ritrovato improvvisamente in corsa. L’aspetto mentale, quindi, potrebbe essere favorevole agli azzurri», dice Sebino Nela che ha vinto lo scudetto a Roma con Liedholm e arrivò a un passo dalla Coppa dei Campioni.



«Le vigilie vanno vissute con serenità, l’allenatore le cose deve spiegarle prima, poi quando si va in campo per il riscaldamento ognuno la concentrazione deve trovarla dentro di sé. Liedholm negli spogliatoi diceva giusto due parole», rivela l’ex difensore giallorosso. L’uomo chiave è sempre Higuain, nel bene e nel male, dopo 27 reti stagionali si è fermato nel momento più importante sbagliando gol decisivi nella semifinale di Europa League con il Dnipro.



«Higuain è un attaccante di valore ed è molto ambizioso, cercherà in tutti i modi con un gol alla Lazio di trascinare il Napoli in Champions per poterla rigiocare l’anno prossimo. Gli errori fanno parte del gioco, la dura legge dei bomber, quando va tutto bene segnano a occhi chiusi, quando invece gira male il pallone non entra», spiega Nela. «Il Napoli avrà il vantaggio di giocare al San Paolo che sarà pieno per spingere gli azzurri in Champions. In partite del genere anche l’ambiente può fare la differenza, credo che i napoletani saluteranno Benitez con il giusto applauso per quanto fatto nei due anni. Ma è chiaro che adesso tutti attendono l’ultimo scatto con la Lazio», dice Galli.



«Partita aperta come tutte le finali», anticipa Lippi. «Bisogna vedere come reagirà la Lazio a questi ultimi due schiaffi contro la Juve e la Roma», la chiave di lettura di Nela. Gira e rigira più che l’aspetto fisico o tecnico i vecchi protagonisti di finali storiche sottolineano quello mentale. «La Lazio a un certo punto ha sfiorato addirittura l’idea dello scudetto e ora si ritrova a dover difendere il terzo posto, sarà importante vedere come si calerà nella situazione», l’analisi di Galli. Sì, queste partite si vincono innanzitutto con la testa.