Napoli-Dnipro| Più classe, gol e carattere ma attenzione all’orgoglio ucraino

Napoli-Dnipro| Più classe, gol e carattere ma attenzione all’orgoglio ucraino
di Francesco De Luca
Sabato 25 Aprile 2015, 12:19 - Ultimo agg. 12:20
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È andata di lusso, considerando gli accoppiamenti riservati alla Juventus e alla Fiorentina, abbinate in semifinale a Real Madrid e Siviglia, i club spagnoli che hanno vinto la Champions e l’Europa League un anno fa. Il Napoli ha pescato il Dnipro, la meno quotata delle semifinaliste. Di meglio non avrebbe potuto chiedere Benitez, che punta alla finale di Varsavia prima di un addio che sembra scontato, a leggere le sue recenti dichiarazioni e le sue piccate reazioni al ritiro imposto da De Laurentiis.



Le chance di qualificazione sono altissime: i bookmaker propongono, infatti, quote modeste per l’accesso del Napoli all’ultimo atto della competizione che ha sostituito la Coppa Uefa, vinta dagli azzurri nel 1989, e una larga parte di tifosi prenota non per Kiev, dove si giocherà il 14 maggio contro il Dnipro, ma per Varsavia, già immaginando la sfida del 27 maggio contro Fiorentina o Siviglia.

La condizione. È vero che la squadra deve prestare attenzione anche al campionato, perché il distacco da Roma e Lazio - a sette giornate dalla fine - si è ridotto a 5 punti. Ma l’opportunità di arrivare alla finale è troppo ghiotta. Peraltro, il Napoli potrà adeguatamente prepararsi ai match con il Dnipro: prima del 7 maggio giocherà con il Milan e prima di volare in Ucraina dovrà recarsi a Parma. I recenti risultati, ottenuti dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia e il ritiro “presidenziale”, hanno dato motivazioni e forza al Napoli.



Peraltro, si è riaccesa la luce di Callejon e Hamsik, a lungo spenti, ed è tornato sulla ribalta Insigne. Higuain - lo ha fatto già capire giovedì sera - avrà motivazioni altissime: vuole conquistare il titolo di capocannoniere e partecipare alla prossima Champions.



Da parte sua, il Dnipro ha la forza della tranquillità, nel senso che ha già fatto molto in questa Europa League, cominciata in piena estate con la partecipazione al terzo turno preliminare e proseguita con i successi su club più titolati come Olympiacos, Ajax e Bruges. A sei giornate dalla fine, occupa il terzo posto in campionato. Segna e subisce poco, l’attenzione difensiva (due brasiliani nella linea a quattro, Douglas e Leo Matos) è uno dei segreti di questa eccellente Europa League.

Il confronto. Il tecnico Makevych pratica il 4-2-3-1, come Benitez. Il giocatore di maggiore qualità del Dnipro è l’esterno sinistro Konoplyanka, che si è vantato nell’ultima sessione di mercato di aver rifiutato la Roma per «aspettare una chance dalla Premier League». La punta è il croato Kalinic, che ha segnato dieci reti in campionato e tre in Europa League. Meno della metà rispetto a Higuain, che è arrivato a sette centri nel torneo continentale. Classe ’88, cresciuto presso la gloriosa scuola dell’Hajduk Spalato, Kalinic è stato al Blackburn in Premier League prima di trasferirsi al Dnipro. Giocò nella partita contro gli azzurri dell’Europa League 2012-2013, quando il Napoli di Mazzarri perse per 3-1 in Ucraina (pagò l’eccessivo turnover) ma si riscattò (si era nella fase a gironi) con il poker di Cavani a Fuorigrotta.



È evidente che c’è una marcata differenza sotto l’aspetto economico delle rose a disposizione di Markevych e di Benitez: secondo le stime del sito specializzato Transfermarkt, la valutazione dell’organico del Dnipro è di poco meno di 83 milioni di euro mentre quella del Napoli supera i 252, quindi assolutamente all’altezza di una squadra che ambisce al trofeo.



L’ambiente. Kalinic, al Dnipro dal 2011, ha lanciato un messaggio chiaro sul significato di questa storica semifinale. «Abbiamo ricevuto telefonate anche dalle massime autorità ucraine, avremo al nostro fianco tutto il Paese», ha detto. Ma a causa della delicatissima situazione internazionale la squadra non potrà giocare nel suo stadio, una vera Arena da 31mila posti, e dovrà spostarsi nello stadio Olimpico di Kiev (impianto per 70mila), là dove l’effetto ambientale, la pressione sul Napoli, potrebbe essere di gran lunga inferiore. Si riempirà, invece, il San Paolo per l’ultima partita europea della stagione il 7 maggio: sold out per spingere gli azzurri verso un sogno. Il fattore campo può pesare su queste due sfide, soprattutto adesso che il Napoli ha ritrovato compattezza e aggressività. Nelle sfide con il Wolfsburg ha incassato tre gol, ma quando ormai i match erano stati chiusi. Regge benissimo il reparto da quando tra i pali c’è Andujar - che si sta guadagnando sul campo la riconferma e il ritorno nella Seleccion argentina in vista della Coppa America - e da quando Britos non è più un impacciato difensore, ma un centrale puntuale, grazie alla fiducia che Benitez gli ha concesso nei momenti più difficili.