Patto tra ultrà contro i tifosi del Napoli: così fu sventato l'agguato a Verona

Patto tra ultrà contro i tifosi del Napoli: così fu sventato l'agguato a Verona
Giovedì 26 Ottobre 2017, 13:28 - Ultimo agg. 30 Ottobre, 09:54
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Un patto tra ultrà contro i tifosi del Napoli in occasione di Verona-Napoli, durante la prima giornata di campionata ad agosto. Ad organizzarlo supporter di squadre nazionali e internazionali: della Lazio, del Paris Saint Germain e del Kaiserslautern, gemellati con la tifoseria dell'Hellas.

La Polizia di Verona, a conclusione delle indagini avviate a seguito dei disordini avvenuti il 19 agosto prima dell'incontro di calcio Verona- Napoli, ha identificato e denunciato 23 ultras veronesi, di cui uno minorenne, e 2 ultras della Lazio ritenuti, a vario titolo, responsabili dei tafferugli, nei confronti dei quali sono stati emessi provvedimenti di «Daspo».

Le indagini, riferisce una nota della Polizia, sono state svolte dalla Digos che è giunta all'individuazione dei responsabili visionando e passando all'esame i fotogrammi delle immagini registrate dalle telecamere del sistema di video-sorveglianza poste all'esterno dello stadio Bentegodi. Le investigazioni hanno permesso di risalire ai 25 tifosi, di un'età compresa tra i 17 e i 42 anni, ritenuti responsabili, a vario titolo e in concorso con altri, di numerosi reati quali resistenza, violenza e lesioni pluriaggravate a pubblico ufficiale, lancio, utilizzo e possesso di oggetti contundenti e travisamento in luogo pubblico.
Fra loro, 12 hanno precedenti penali, chi per reati contro la persona, chi per quelli contro il patrimonio, chi per uso di sostanze stupefacenti e chi per reati commessi durante manifestazioni sportive. Ben otto di loro erano già stati sottoposti a Daspo.

Sotto il profilo dell'ordine e della sicurezza pubblica, alla partita era stato attribuito un indice di rischio elevato: non solo per la rivalità esistente tra i due gruppi ultras, ma anche per la chiusura al pubblico della curva sud, settore riservato alla tifoseria più calda del Verona a seguito della decisione della Corte federale d'Appello che aveva sanzionato la società veronese per cori razzisti all'indirizzo di due giocatori di colore del Vicenza Calcio, durante la partita disputata il 1° maggio. Per dare manforte ai tifosi veronesi sarebbero intervenuti anche elementi di gruppi ultras della Lazio, del Paris Saint Germain e del Kaiserslautern, gemellati con la tifoseria del Verona, con il preciso intento di creare problemi e turbative all'ordine pubblico.

Durante i tafferugli due poliziotti venivano colpiti dalle bottiglie di vetro, riportando, rispettivamente, lesioni personali giudicate guaribili in 10 e 8 giorni. Le indagini condotte hanno dimostrato che gli attacchi condotti dagli ultras erano stati studiati a tavolino: molti dei denunciati, infatti, prima di accedere allo stadio (e quindi subito dopo gli scontri), ben sapendo di essere stati ripresi dal sistema di videosorveglianza, si erano premurati di cambiarsi gli abiti, appositamente portati da casa, per rendere più difficoltosa la loro successiva identificazione.

Uno dei tifosi laziali denunciati per aver preso parte agli scontri, il giorno seguente, a Roma, in occasione della partita Lazio-Spal, è stato arrestato dalla Polizia per aver aggredito due tifosi ferraresi che indossavano sciarpe recanti i colori sociali della Spal.

 



 

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