Pipita stop, la macchina da gol si ferma nella notte più attesa

Pipita stop, la macchina da gol si ferma nella notte più attesa
di Roberto Ventre - Inviato a Torino
Domenica 14 Febbraio 2016, 10:28
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Si è fermato nella serata più attesa: Higuain, devastante per tutta la stagione, è rimasto ingabbiato nella difesa bianconera, zero gol e zero tiri in porta, reso inoffensivo dalla disposizione di Allegri nel match scudetto. Il campione capace di firmare 24 gol in 24 partite e di andare a segno per sei partite consecutive, uguagliando il record di Maradona, non è riuscito a tirare neanche una volta nello specchio della porta e ad impensierire Buffon. Pochi palloni utili per colpire e stavolta anche meno brillantezza del solito per sorprendere l’attentissima difesa juventina. Il Pipita si è infranto sul muro Bonucci-Barzagli e non riuscito a far breccia neanche nella ripresa quando nel cuore della difesa Allegri ha inserito Rugani al posto dell’infortunato Bonucci. Non si accesa la stella di Gonzalo, continua per lui il tabù dello Juventus Stadium: tutt’altra storia questa partita rispetto al match di andata quando fu proprio lui a segnare il secondo gol azzurro dopo la rete iniziale di Insigne, determinante quindi il suo guizzo per il 2-1 finale.

Una partita diversa rispetto alle altre con il Napoli meno brillante in fase offensiva e così Higuain si è innervosito soprattutto nelle circostanze in cui l’arbitro Orsato non gli ha fischiato un paio di punizioni piuttosto evidenti. Niente da fare, una notte da incubo per il Pipita, quella in cui il Napoli ha conosciuto l’amarezza della sconfitta due mesi dopo la sconfitta di Bologna e dopo un filotto di otto vittorie consecutive. Ben altra notte per lui fu quella di Doha quando segnò una doppietta trascinando i bianconeri ai rigori: notte in cui il trofeo andò agli azzurri. Delude anche Hamsik, un solo tiro, il sinistro nel finale che sfiora l’incrocio. Lo slovacco marcato con grande determinazione da Khedira stavolta non riesce a ribaltare l’azione con incisività pur sacrificandosi in maniera evidente in fase difensiva. Una prestazione senza guizzi del capitano, nessun acuto particolare, nonostante il compito svolto tutto sommato in maniera diligente.

Però anche la sua stella non si è accesa e il suo apporto non è stato determinante come in tante altre occasioni in questo campionato. Una partita difficile, dura per i centrocampisti azzurri, impegnati nei duelli individuali con gli avversari: meno spazi e tempi per le giocate classiche agli attaccanti, i tagli offensivi che di solito fanno la differenza. È mancato il guizzo di Marek, la sua giocata capace di liberare una punta o la progressione nello spazio: frenato anche lui dalla disposizione difensiva molto attenta della formazione di Allegri. Notte amara per lo slovacco come per Gonzalo: aveva firmato a Torino l’ultimo successo del Napoli, il 3-2 in rimonta del 31 ottobre 2009 e messo il sigillo alla finale di coppa Italia vinta all’Olimpico con Mazzarri nel 2012.

Niente da fare, stavolta Hamsik non riesce a migliorare la serie dei gol segnati ai bianconeri in carriera.
Una pagina amara, una grande delusione: il ko che consente alla Juve il sorpasso in classifica dopo un lungo inseguimento. Napoli che interrompe la serie magica di otto vittorie consecutive, Napoli che nella serata più importante non ha avuto l’apporto migliore da due dei suoi elementi più rappresentativi.
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