Rapporti tra calciatori del Napoli
e camorra: la Procura Figc archivia

Rapporti tra calciatori del Napoli e camorra: la Procura Figc archivia
Martedì 7 Novembre 2017, 13:59 - Ultimo agg. 8 Novembre, 09:30
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L'inchiesta della Federcalcio sui rapporti tra calciatori del Napoli e presunti esponenti della criminalità organizzata è stata archiviata. Lo ha comunicato, anche per iscritto, il capo della Procura Figc, l'ex prefetto Giuseppe Pecoraro, che stamane insieme con l'ex vicequestore Giovanni Fiorentino, sostituto procuratore federale, ha incontrato Aurelio De Laurentiis negli uffici romani del presidente.

L'inchiesta era scattata dopo l'arresto degli imprenditori napoletani Esposito, ritenuti molto vicini ad alcuni calciatori azzurri, nello scorso giugno. Al termine del colloquio, in cui Pecoraro e De Laurentiis hanno discusso in generale sul rapporto tra club calcistici e tifoserie organizzate, il capo della Procura ha consegnato un documento in cui si evidenzia che «non sono emerse fattispecie di rilievo disciplinare e pertanto è stata prevista l'archiviazione del procedimento». Domani il prefetto Pecoraro sarà ascoltato dalla Commissione parlamentare Antimafia.

Intanto oggi è stato ascoltato come testimone il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis. Giovanni Fiorentino, delegato del procuratore federale Giuseppe Pecoraro, «ha chiesto al presidente De Laurentiis - dice all'Ansa Mattia Grassani, legale del Napoli - se conoscesse la famiglia Esposito, se il club abbia dato dei biglietti agli Esposito e se avesse avuto relazioni di qualsiasi natura con i tre fratelli. Le stesse domande che erano state poste agli altri dirigenti del Napoli prima di lui e ai calciatori».
L'inchiesta era scattata nel giugno scorso quando erano stati arrestati i tre imprenditori napoletani Esposito, accusati di gestire locali in città per conto dei clan, e che sulle loro pagine Facebook avevano diverse fotografie in compagnia di alcuni calciatori azzurri. A De Laurentiis e agli altri dirigenti azzurri sono stati chiesti anche dettagli sulla procedura di emissione dei biglietti che vengono dati ai calciatori (tre per ogni partita a ciascuno), visto che la Procura della Figc indagava sul fatto che i calciatori stessi li avessero rivenduti o ceduti gratuitamente ad affiliati alla malavita organizzata. Sempre oggi, il Napoli ha ricevuto invece la notifica della chiusura di un altro procedimento, «aperto il 26 giugno scorso - si legge in una nota della Figc - avente per oggetto i rapporti tra calciatori del Napoli e appartenenti alla criminalità organizzata». Un secondo procedimento di cui, spiega Grassani, «non eravamo a conoscenza perché non ci era stato mai notificato. I due procedimenti hanno numeri di protocollo diversi ma mi sembra riguardino la stessa materia». Pecoraro, domattina, andrà in Commissione antimafia a riferire sullo stato delle indagini sportive al comitato che indaga sui rapporti tra organizzazioni criminali e sport presieduta dal parlamentare Pd Marco Di Lello. La commissione indaga da tempo sulle infiltrazioni mafiose nel calcio professionistico.

 
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