L'inchiesta era scattata dopo l'arresto degli imprenditori napoletani Esposito, ritenuti molto vicini ad alcuni calciatori azzurri, nello scorso giugno. Al termine del colloquio, in cui Pecoraro e De Laurentiis hanno discusso in generale sul rapporto tra club calcistici e tifoserie organizzate, il capo della Procura ha consegnato un documento in cui si evidenzia che «non sono emerse fattispecie di rilievo disciplinare e pertanto è stata prevista l'archiviazione del procedimento». Domani il prefetto Pecoraro sarà ascoltato dalla Commissione parlamentare Antimafia.
Intanto oggi è stato ascoltato come testimone il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis. Giovanni Fiorentino, delegato del procuratore federale Giuseppe Pecoraro, «ha chiesto al presidente De Laurentiis - dice all'Ansa Mattia Grassani, legale del Napoli - se conoscesse la famiglia Esposito, se il club abbia dato dei biglietti agli Esposito e se avesse avuto relazioni di qualsiasi natura con i tre fratelli. Le stesse domande che erano state poste agli altri dirigenti del Napoli prima di lui e ai calciatori».
L'inchiesta era scattata nel giugno scorso quando erano stati arrestati i tre imprenditori napoletani Esposito, accusati di gestire locali in città per conto dei clan, e che sulle loro pagine Facebook avevano diverse fotografie in compagnia di alcuni calciatori azzurri. A De Laurentiis e agli altri dirigenti azzurri sono stati chiesti anche dettagli sulla procedura di emissione dei biglietti che vengono dati ai calciatori (tre per ogni partita a ciascuno), visto che la Procura della Figc indagava sul fatto che i calciatori stessi li avessero rivenduti o ceduti gratuitamente ad affiliati alla malavita organizzata. Sempre oggi, il Napoli ha ricevuto invece la notifica della chiusura di un altro procedimento, «aperto il 26 giugno scorso - si legge in una nota della Figc - avente per oggetto i rapporti tra calciatori del Napoli e appartenenti alla criminalità organizzata». Un secondo procedimento di cui, spiega Grassani, «non eravamo a conoscenza perché non ci era stato mai notificato. I due procedimenti hanno numeri di protocollo diversi ma mi sembra riguardino la stessa materia». Pecoraro, domattina, andrà in Commissione antimafia a riferire sullo stato delle indagini sportive al comitato che indaga sui rapporti tra organizzazioni criminali e sport presieduta dal parlamentare Pd Marco Di Lello. La commissione indaga da tempo sulle infiltrazioni mafiose nel calcio professionistico.