Gli altri, s'intende, sono soprattutto quelli della Juve.
Il duello è partito e ora c'è il primo controsorpasso. «Io lo vedo come un punto guadagnato, come una partita in cui la nostra prova è stata positiva. La strada che abbiamo intrapreso è quella giusta». Il Napoli resta imbattuto ma per Reina conta poco. «Non eravamo al 100 per cento, altrimenti sarebbe stata un'altra gara. Ma gare così si possono anche perdere proprio perché non eravamo al massimo. Siamo una squadra competitiva, che ha grinta, che sa imporre la sua personalità. E che non ha certo la presunzione di non considerare questo pareggio come un risultato positivo». Certo, c'è la rabbia. Nascosta a fatica per non dare l'impressione di piangersi troppo addosso. «Il rigore su Milik c'era anche se io ero lontanissimo ma chi ha visto le immagini ha detto che era difficile non poterlo assegnare. Ma non importa. Ora bisogna guardare avanti». Avanti c'è la sfida con il Chievo, sabato sera. «Prima della sosta per le nazionali ci sono tre partite da vincere. Noi non guardiamo agli altri, non ci importa quello che hanno fatto Juve, Roma e Inter perché la strada è lunghissima e noi abbiamo il desiderio di andare più avanti possibile in campionato e in Champions». Non ha preso gol. Cosa che in questa stagione era capitata solo nella trasferta di Palermo. «Era una gara tosta, che il Genoa ha affrontato come noi ci aspettavamo facesse. La loro intensità ci ha messo in difficoltà, per questo sono contento per il punto conquistato». Non sorride, perché non si può essere contenti per uno 0-0 che sa di brodino. Ma la prova del Ferraris restituisce al Napoli un fenomeno. Nel caso qualcuno lo avesse dimenticato.