Reina, una notte da superman:
«Parate ed errori: è la mia vita»

Reina, una notte da superman: «Parate ed errori: è la mia vita»
di Pino Taormina (inviato)
Giovedì 22 Settembre 2016, 12:43
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Genova. È tornato Super Reina. Non c'è bisogno del mantello rosso, basta la maglia arancione per trasformarlo nel supereroe della serata di Marassi. Con il Genoa salva capra e cavoli proprio all'ultimo secondo dopo che appena quattro giorni fa, al San Paolo, si era incartato su un innocuo tiro da oltre 25 metri, neppure fosse un incontrollabile Supersantos. «Il mio riscatto? La vita del portiere è questa, perché quando sbaglia dietro di lui c'è solo la rete. Quello che conta è essere forti mentalmente. E con il Genoa lo siamo stati tutti». Ha ragione: solo che quando sbaglia lui, il leader del Napoli, è come il rumore di una diga che crolla. Dopo essersi ingoiato pensieri e parole, Reina si toglie qualche sassolino dalle scarpe. «Sono felice per la prova, cerco sempre di dare il massimo, ma certe partite aiutano di più di altre». Tira un sospiro di sollievo, almeno lui. Nella sera in cui il Napoli mastica amaro per un pari che lo getta giù dalla vetta dopo appena 4 giorni da capolista. «È un punto giusto, non dobbiamo lamentarci troppo: per come stava andando la gara il pari è un risultato che ci può stare. Dobbiamo accettarlo con serenità», spiega lo spagnolo che per quel guizzo sul tiro di Simeone si riprende tutto ciò che l'errore col Bologna gli aveva tolto per qualche giorno. Sabato sembrava come scolpito dal Canova, col Genoa non si concede nulla. Para qualsiasi cosa, esce come un forsennato, smanaccia come un ragazzino. Insuperabile. «Da tanti anni vengo qui, su questo campo, e so quanto è complicato uscire senza perdere. È un avversario difficile da affrontare il Genoa, e come abbiamo avuto problemi noi, li avranno anche gli altri».

Gli altri, s'intende, sono soprattutto quelli della Juve.
Il duello è partito e ora c'è il primo controsorpasso. «Io lo vedo come un punto guadagnato, come una partita in cui la nostra prova è stata positiva. La strada che abbiamo intrapreso è quella giusta». Il Napoli resta imbattuto ma per Reina conta poco. «Non eravamo al 100 per cento, altrimenti sarebbe stata un'altra gara. Ma gare così si possono anche perdere proprio perché non eravamo al massimo. Siamo una squadra competitiva, che ha grinta, che sa imporre la sua personalità. E che non ha certo la presunzione di non considerare questo pareggio come un risultato positivo». Certo, c'è la rabbia. Nascosta a fatica per non dare l'impressione di piangersi troppo addosso. «Il rigore su Milik c'era anche se io ero lontanissimo ma chi ha visto le immagini ha detto che era difficile non poterlo assegnare. Ma non importa. Ora bisogna guardare avanti». Avanti c'è la sfida con il Chievo, sabato sera. «Prima della sosta per le nazionali ci sono tre partite da vincere. Noi non guardiamo agli altri, non ci importa quello che hanno fatto Juve, Roma e Inter perché la strada è lunghissima e noi abbiamo il desiderio di andare più avanti possibile in campionato e in Champions». Non ha preso gol. Cosa che in questa stagione era capitata solo nella trasferta di Palermo. «Era una gara tosta, che il Genoa ha affrontato come noi ci aspettavamo facesse. La loro intensità ci ha messo in difficoltà, per questo sono contento per il punto conquistato». Non sorride, perché non si può essere contenti per uno 0-0 che sa di brodino. Ma la prova del Ferraris restituisce al Napoli un fenomeno. Nel caso qualcuno lo avesse dimenticato.
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