Napoli, le meraviglie oscurano le tensioni:
perché gli azzurri meritano la Champions

Napoli, le meraviglie oscurano le tensioni: perché gli azzurri meritano la Champions
di ​Francesco De Luca
Lunedì 15 Maggio 2017, 08:31 - Ultimo agg. 11:56
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Per poco più di cinque ore il Napoli è stato davanti alla Roma nel duello per il secondo posto e l’accesso diretto alla Champions. La manita a Torino aveva riportato avanti gli azzurri, però i giallorossi hanno effettuato il controsorpasso vincendo con una Juve spenta (2 punti nelle ultime tre giornate). Higuain, l’ingrato, non è riuscito a fare un favore al Napoli. 

Spalletti ha un punto di vantaggio su Sarri a 180’ dalla fine del campionato. Pronostici? Il calendario non presenta margini di difficoltà per Roma e Napoli: potrebbero fare sei punti a testa, dunque il secondo posto resterebbe ai giallorossi che hanno trovato una irriconoscibile Juventus. Va, peraltro, ricordato che a pari punti la piazza d’onore toccherebbe comunque alla Roma che ha segnato un gol in più negli scontri diretti col Napoli. Sarebbe un peccato doversi fermare al terzo posto, il Napoli merita anche quest’anno la piazza d’onore. Conoscendo la determinazione di Sarri e dei suoi uomini, è da escludere un calo di tensione proprio nel finale. Gli azzurri pensino a conquistare sei punti contro Fiorentina e Samp, ad offrire altri esaltanti spettacoli: hanno la forza tecnica e fisica.

È stato impressionante il Napoli nello stadio dedicato agli eroi del Grande Torino. Stracciati i granata, cinque gol come all’andata. Non si sottovaluti la dimensione di un avversario che in casa aveva perso una sola gara su 18, contro la Juve. Il tridente ha portato la squadra a 107 reti a due partite dalla fine e ha piazzato la dodicesima vittoria esterna. La partita perfetta a dispetto dei trenta gradi di temperatura. Sarri è un magnifico maestro di calcio e ha uno staff all’avanguardia, con quell’eccellenza che è il preparatore atletico Sinatti. La squadra pressa alto dal primo minuto e i cali che talvolta accusa sono di natura mentale, non fisica. Si diverte, come ha sottolineato Sarri, e ha sempre una grande voglia di stupire, di divertire se stessa e la sua gente che ha vissuto poche delusioni in questa stagione.
 


Arrivare in tali condizioni alla fase finale del campionato ha consentito al Napoli di segnare valanghe di gol, di macinare vittorie, di restare in lizza con la Roma per il secondo posto. Dopo questo biennio, potrà candidarsi come la prima rivale della Juve per lo scudetto. Ma il cielo deve presto tornare ad essere azzurro, senza quelle nubi che periodicamente sovrastano De Laurentiis e Sarri, quando diventa conflittuale un rapporto che ha dato ottimi risultati sul campo. Il tecnico, ricevuti meritatissimi applausi dopo la cinquina al Toro, ha fatto una puntualizzazione rispetto alle dichiarazioni di sabato: quando ha parlato di un aumento di contratto, che deve alla sua famiglia, non si riferiva all’impegno col Napoli ma a quello che sottoscriverà un giorno, chissà dove e chissà per chi. Sarri e il suo agente hanno rinegoziato il contratto un anno fa, abolendo la fastidiosa clausola del rinnovo di stagione in stagione: come potrebbero ripresentarsi a battere cassa? Diverso sarebbe se la proposta di aumento partisse dal presidente. 

Sarri ha già dato appuntamento per l’inizio del ritiro a Dimaro, nessun dubbio che resti su questa panchina fino al 2018. Ma poi cercherà un club che gli consenta di pagare l’onerosa clausola da 8 milioni per la rescissione? E c’è chi arriverebbe a tirar fuori una cifra simile? Senza andare così avanti, è bene concentrarsi su presente e futuro prossimo. La compattezza deve continuare ad essere un punto di forza del Napoli - società, squadra e tifoseria - perché è stato questo che ha consentito di andare al di là della cessione di un fuoriclasse come Higuain, oltre alla capacità del tecnico di far rendere al massimo i suoi uomini, da Koulibaly e Mertens. E questa compattezza è fondamentale in un finale di stagione ad alta tensione. 

È probabile che Sarri non sia riuscito a passare sopra all’attacco presidenziale dopo la sconfitta di tre mesi fa a Madrid, ma a lui - napoletano, tifoso del Napoli, uomo chiave del progetto - deve anzitutto interessare che la squadra sia sempre più competitiva. Le mosse di De Laurentiis, con il rinnovo di Insigne già firmato e quello di Mertens atteso in questi giorni, sembrano positivi segnali.

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