Scintille Mancini-Sarri, accuse di omofobia e scuse: la vicenda fa il giro del mondo. Il tecnico azzurro rischia 4 mesi di squalifica

Scintille Mancini-Sarri, accuse di omofobia e scuse: la vicenda fa il giro del mondo. Il tecnico azzurro rischia 4 mesi di squalifica
di Marco Perillo
Mercoledì 20 Gennaio 2016, 08:37 - Ultimo agg. 21 Gennaio, 09:03
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Non si placa la bufera del post partita Napoli-Inter. Azzurri eliminati dalla coppa Italia: 0-2 per la squadra di Mancini e scintille tra quest'ultimo e l'allenatore azzurro Maurizio Sarri. Che cosa è successo? Un insulto di troppo che tira in ballo un tema, quello dell'omofobia, difficile da scardinare. «Sarri mi ha detto frocio e finocchio, deve vergognarsi. Gente come lui non può stare nel mondo del calcio». «Ero furioso mi scuso ma certe cose devono rimanere in campo». È il botta e risposta nel dopopartita di Napoli-Inter tra Roberto Mancini e Maurizio Sarri. Un insulto, quello di Sarri al tecnico nerazzurro, raccontato in diretta tv dallo stesso Mancini ai microfoni di Raisport.
 

MANCINI. «Ero andato a protestare per il recupero - ha spiegato furioso Mancini nel dopo gara - e Sarri mi ha dato del 'finocchio' e del 'frocio'. È un razzista, non può stare nel mondo del calcio. Negli spogliatoi - ha detto - sono andato a cercare Sarri e lui mi ha chiesto scusa, ma io gli ho risposto che si deve solo vergognare. In Inghilterra non lo farebbero allenare, ma neanche entrare al campo di allenamento». Immediate, e sempre in diretta tv, arrivano le scuse di Sarri, a Mancini, ma soprattutto agli omosessuali.

SARRI. «Ho perso lucidità - si è poi giustificato Sarri - ma sono cose da campo che dovrebbero finire in campo. Era un insulto di rabbia, mi è scappata una parola, ma non tiriamo fuori l'omofobia. Mi sono scusato con Mancini in privato e pubblicamente. Mi sembrava una normale litigata con toni da non usare. Mi è sfuggito questo termine, le mie scuse agli omosessuali sono palesi». Sarri ha poi aggiunto in sala stampa: «Quando ho chiesto scusa a Mancini negli spogliatoi, mi ha detto sei un vecchio cazzone, quindi credo non abbia accettato le mie scuse». 

Il TAPIRO - «Mi sono gia' scusato, e le ribadisco: non sono assolutamente omofobo. Ho avuto amici gay». Così il tecnico del Napoli e' tornato sulla lite con Mancini, ricevendo il Tapiro d'Oro all'indomani della polemica con il tecnico dell'Inter.


I MEDIA DEL MONDO. Un battibecco che ha fatto il giro del mondo, riportato dai media sportivi di tutto il globo. E che potrebbe costare al tecnico azzurro fino a due mesi di squalifica. 

RISCHIO SQUALIFICA. Mancini si è intrattenuto con la procura federale nel post partita ed è probabile che venga aperta un'inchiesta per far luce sulla questione. Il giudice sportivo valuterà le carte trasmesse dagli ispettori Figc e deciderà su Sarri entro domani, dopo l'ultimo quarto di finale di Coppa italia in programma stasera. È probabile che ritenga sufficienti gli elementi a sua disposizione, ma il nodo sarà decidere se le frasi del tecnico napoletano siano «dichiarazioni lesive» e dunque ricadano nella violazione dell'articolo 5 del codice di giustizia sportiva; oppure se configurino un'offesa a carattere «discriminatorio» su basi sessuali, e in questo caso la violazione sarebbe dell'articolo 11, che prevede già in sè la sanzione di «non meno di quattro mesi». Le altre violazioni hanno sanzioni che vanno dall'ammenda all'inibizione per lunghi periodi, passando per una squalifica che va fino a 3 giornate nella maggior parte dei casi, con un minimo di quattro in quelli più gravi. Tra le circostanze esimenti, il codice prevede anche le scuse.

MALAGO'. Sulla vicenda è intervenuto 
presidente del Coni, Giovanni Malagò: «Se quelle frasi sono state dette non capisco la giustificazione di Sarri, cioè che quelle cose devono rimanere in campo. «Sarri è intelligente e sa che non si possono circoscrivere quelle cose a un discorso di campo altrimenti non si finisce mai. Però mi sembra che si è scusato e spero che presto si diano la mano. È stato probabilmente un momento, chiaro che quel tipo di spiegazione non può essere condivisa», ha aggiunto il numero uno dello sport italiano. 

ULIVIERI. E ha parlato anche l'ex tecnico del Napoli Renzo Ulivieri: «Sarri-Mancini? È stato uno 'scazzo' tra due allenatori, non gradevole, anche brutto. Alla fine del quale, però, Sarri ha chiesto scusa subito, direttamente a Mancini e pubblicamente. Comunque Sarri non è razzista, credo in questo di dover smentire Mancini, che non lo conosce. Poi l'allenatore del Napoli è stato assalito con domande, anche insistenti, e anche questa è stata una brutta scena. Un uomo che sta parlando, in difficoltà, ma serenamente, riconoscendo di aver sbagliato, è stato un assalito e anche questa è stata una brutta cosa, di violenza. Ognuno fa il suo mestiere ma c'è modo e modo. Credo si possa fare anche con delicatezza». 

MARINELLA. «Meravigliato e dispiaciuto» per il comportamento di entrambi gli allenatori di Napoli e Inter, Maurizio Sarri e Roberto Mancini, ma «sono cose che nascono e finiscono sul momento, bisognava alleggerire i toni». La pensa così Maurizio Marinella, il «re delle cravatte» e titolare dell'omonima, famosissima boutique napoletana, commentando quanto accaduto a bordo campo e nel post partita di Napoli-Inter. «Mi ha meravigliato la reazione di Sarri - spiega Marinella - però anch'io ho fatto sport e devo dire che queste cose poi succedono e ci stanno. Quindi sì, mi è dispiaciuto però forse non si doveva rendere pubblica questa cosa, che come altre nasce e finisce sul momento. Quando si esce fuori dal campo di gioco poi le cose vanno ridimensionate, i toni vanno rasserenati. Dispiace il comportamento di Sarri ma dispiace ancora di più che abbia preso una piega diversa, doveva finire lì».

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