Senese, Grava e l'azzurro nel destino
È il primo 2000 nella storia del club

Senese, Grava e l'azzurro nel destino È il primo 2000 nella storia del club
di Gennaro Arpaia
Giovedì 15 Febbraio 2018, 16:47
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La sua migliore fortuna, quest’anno, è stata l’arrivo di Loris Beoni sulla panchina della Primavera azzurra. Con il nuovo allenatore, che aveva sostituito Saurini, Alberto Senese ha trovato contuità, fiducia e un gran livello nelle prestazioni. Sempre lanciato in campo dall'allenatore toscano, il giovanissimo centrale napoletano è diventato uno dei cardini di una difesa, quella del Napoli dei più piccoli, che vuole dimostrare la sua qualità e la capacità di portare a casa il risultato anche in una stagione difficile come quella che stano vivendo gli azzurrini.

Nato a Giugliano nel marzo del 2000, la storia calcistica di Senese parte proprio dal comune del napoletano che gli ha dato i natali con la Future Soccer Player. Veste poi le maglie dell’Aversa Normanna e della Real Casarea prima di trasferirsi in azzurro: anche altre grandi come Roma e Lazio lo seguono con interesse, ma il Napoli, grazie all'operato di Gianluca Grava, punta su di lui nell’estate del 2014, quando proprio dalla Casarea il difensore arriva insieme agli altri due giovanissimi Micillo e Gaeta, rispettivamente classe 2000 e 2001, anche loro impegnati a farsi notare con le giovanili napoletane.

Cavani il suo calciatore azzurro preferito, il mito ammirato proprio negli anni della crescita, ma per mettersi in mostra agli occhi degli osservatori Alberto ha scelto la difesa. Può giocare con entrambi i piedi, essere impiegato al centro del reparto o sull’esterno, da terzino di spinta, ruolo in cui viene utilizzato spesso da Beoni su entrambe le fasce. 22 le presenze (con anche due assist) in questa stagione. Nel gennaio 2013, con 13 anni ancora da compiere, scriveva un chiaro «Forza Napoli» dal suo primo account Twitter. Un anno più tardi diventerà azzurro. Oggi, con la convocazione di Sarri contro il Lipsia, è diventato il primo calciatore nato dopo il 2000 a guadagnarsi la chiamata in prima squadra. Questo Napoli, insomma, era nel suo destino.



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