Sogno Insigne: «Lo scudetto
con il Napoli come Totti con la Roma»

Sogno Insigne: «Lo scudetto con il Napoli come Totti con la Roma»
di ​Pino Taormina - INVIATO
Sabato 27 Maggio 2017, 10:59
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Castel Volturno. La bellezza è un mestiere faticoso e solo quando si sporca di sofferenza può diventare sublime. «Noi vogliamo vincere lo scudetto il prossimo anno: ma per farlo non dovremo farci scappare punti per strada come invece abbiamo fatto in questa stagione e dovremo avere la forza per arrivare a quota 90». Raul Albiol e Lorenzo Insigne non hanno nessuna intenzione di giocare a nascondino. E non hanno alcuna remora a sdoganare quella parolina tabù che tutti faticano a pronunciare. «Sì, crediamo di poter lottare fino alla fine per lo scudetto», dicono i due rimbalzandosi il microfono. Ultimi giorni di scuola e l’impressione è che quelli del difensore e dell’attaccante non siano proclami o ostentazione, ma solo condivisione di un sentimento che anima lo spogliatoio azzurro. «Noi vogliamo raggiungere quel sogno, siamo maturi per vincere perché il nostro è un gruppo solido e unito», ripete ancora il gioiellino di Frattamaggiore. 

I due partecipano alla presentazione del ritiro in Val di Sole dove la squadra si ritroverà dal 5 luglio (o al massimo 8 luglio) per iniziare la preparazione alla nuova stagione. «E staranno tutti assieme fin dal primo giorno», chiarisce l’head of operation Formisano. Insigne non pesa più le parole, ormai. Gioca a fare il leader e gli riesce molto bene. «Mi spiace per l’addio di Totti, è uno che ha fatto delle rinunce importanti per continuare a giocare con la Roma e per vincere lo scudetto nella sua città. Ed è quello che voglio fare anche io: lottare per per il Napoli, restare a lungo e vincere qui lo scudetto». Il coraggio di Insigne non sorprende. È il coraggio che arriva dalla forza del gioco di Sarri: mantenere a lungo il pallone e sapere cosa farne. Il coraggio è autostima tecnica, è qualità. Insigne, Mertens, Callejon hanno fisico normale, perfino ristretto, e modi cortesi, ma quando palleggiano fanno paura. «Giocheremo per far vincere la classifica del cannonieri a Mertens, giocheremo per fargli fare gol contro la Sampdoria, come d’altronde facciamo sempre», dice Lorenzo mostrando il volto di un gruppo che sarebbe piaciuto tanto ad Alexandre Dumas, un gruppo da «uno per tutti e tutti per uno». «A me questo gruppo ricorda la mia Spagna che tra il 2008 e il 2012 con Aragones e Del Bosque ha dominato il mondo vincendo due Europei e un Mondiale in Sudafrica: c’è allegria, talento, voglia di divertirsi stando insieme. Ed è questa la strada per arrivare in alto il prossimo anno». E si divertono pure durante la conferenza con gli ospiti dell’Apt della Val di Sole dove trascorreranno una ventina di giorni a sgobbare come dei dannati per preparasi al meglio alla nuova stagione che, nel caso di playoff Champions, prenderà il via tra il 15 e il 16 agosto. «Non ci spaventa il dover giocare queste due partite così importanti in piena estate, noi siamo pronti a farlo. Non temiamo nessuno», dice ancora Albiol (peraltro ieri a riposo per una leggera tendinopatia). «Noi dobbiamo lavorare tanto ma abbiamo le potenzialità per riuscire a vincere: non dovremo perdere punti come invece abbiamo fatto quest’anno. La nostra forza? Ci divertiamo a giocare tutti insieme e nessuno di noi, da un’altra parte, ha giocato così bene come qui con il Napoli».

Albiol indica la strada. La strada del successo. «Dobbiamo iniziare il prossimo campionato così come lo abbiamo concluso: il girone di ritorno, in cui abbiamo battuto così tanti record, deve essere il nostro faro. La rosa è ampia, ci sono tanti giocatori bravi e il livello resta sempre alto anche dopo i cambi». In verità sul secondo posto sembra abbiamo messo una croce sopra. «Ma noi ci proveremo, magari il Genoa ci farà un regalo», sospira senza tanta convinzione Lorenzo Insigne. «Però è senza dubbio un grande Napoli, questo. Il migliore da quando sono qui: si vede la mano dell’allenatore, lui ci insegna a giocare a calcio e noi siamo contenti di apprendere da lui». 
Lascia, in ogni caso, non indifferenti, sentir parlare senza giri di parole di scudetto. Albiol lo ripete, come un mantra. «Puntiamo allo scudetto, dopo due anni a questi livelli non possiamo far finta di nulla. E non temiamo pressioni: conosciamo il nostro valore e sappiamo bene che ormai in tanti ci temono e ci rispettano». La conclusione tocca a Insigne. «Tutti si aspettano tanto da me, perché sono napoletano. Questa cosa non mi spaventa: ho fatto il primo gol a Udine, dopo quasi tre mesi di digiuno. Il prossimo anno non voglio far aspettare tutto questo tempo. Noi vogliamo che il nostro sogno diventi realtà». 
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