Sviste e pali ma col Sassuolo
non è stato il solito Napoli

Sviste e pali ma col Sassuolo non è stato il solito Napoli
di Francesco De Luca
Lunedì 24 Aprile 2017, 08:01 - Ultimo agg. 09:48
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Il pareggio di Reggio Emilia, che ha interrotto a sei la serie di vittorie consecutive fuori casa, potrebbe essere decisivo per gli sviluppi dell’operazione sorpasso sulla Roma e qualificazione diretta in Champions League, di fatto già complicata per il Napoli. Sarri, lo ha detto dopo il 2-2 col Sassuolo, considera i giallorossi vittoriosi stasera a Pescara e quindi nuovamente a +4.

C’è rammarico dopo questo risultato. Gli azzurri avrebbero meritato più del punto, avendo centrato due pali, regalato il primo gol ai neroverdi (errore di Hamsik, che in settimana aveva saltato due allenamenti per problemi fisici e forse avrebbe dovuto riposare) e concesso a dieci minuti dalla fine una perfida punizione nella propria trequarti, sfruttata dal giovane Mazzitelli per il temporaneo vantaggio. Ha fatto tutto il Napoli, che brilla in attacco ma che improvvisamente accusa vuoti e fa rientrare la rivale in partita. Al Sassuolo sono stati concessi 4 punti in questo campionato e ciò ha inciso sulla classifica, che vede comunque gli azzurri a +1 rispetto al 2016. Certo, non si deve ritenere che a cinque giornate dalla fine il discorso secondo posto sia concluso, perché nel prossimo turno la Roma affronta il derby con la Lazio mentre il Napoli si reca sul campo dell’Inter in evidente stato confusionale e perché è stato finalmente ritrovato Milik (a segno dopo 7 mesi, gol bello e pesante), a cui potrebbe essere concesso maggiore minutaggio.

Questa è una doverosa e ampia premessa tecnica sulla partita col Sassuolo. Poi c’è il discorso arbitrale, c’è quel rigore su Mertens che il modestissimo Damato ha ignorato dopo 20 minuti, così come in settembre non aveva concesso agli azzurri due penalty - altrettanto netti - in casa del Genoa (ma sempre due ne aveva assegnati un mese fa ad Empoli, uno sbagliato e uno segnato). Sette mesi fa negli spogliatoi di Marassi il furibondo Sarri protestò e chiese l’intervento della società, ma De Laurentiis, dalla Cina, lo invitò al silenzio e al rispetto delle decisioni arbitrali, salvo poi fare scattare una “deroga” in occasione degli episodi che hanno deciso la semifinale di Coppa Italia contro la Juve (e l’accesso alla finale). Un errore grave, peraltro l’addizionale sistemato nei pressi della porta del Sassuolo era Orsato, considerato il migliore arbitro italiano. Certi errori minano pesantemente la credibilità della categoria. Verificheremo se l’introduzione della Var, fissata per il campionato 2017-2018, sarà la panacea dei mali che emergono quasi tutte le settimane e che possono incidere pesantemente su una stagione, sottraendo indirettamente punti e introiti. Nei casi da Var rientra il rigore da dare o non dare. Aspettando che arrivi il 20 agosto, è legittimo che un club come il Napoli esiga rispetto nelle sedi istituzionali. Sarri ha una natura polemica, ma se ha protestato con ironica veemenza a Reggio Emilia significa che la misura è colma, almeno per lui. Nel momento cruciale della stagione è difficile continuare a fare finta di niente.

Se un arbitro è fuori forma, va fermato: ha ragione l’allenatore, che tuttavia a differenza del designatore Messina può operare il turnover o accelerare i tempi delle sostituzioni, soprattutto se vi sono giocatori affaticati. Smaltita la rabbia per quanto ha visto a Reggio Emilia, stasera Sarri confiderà nella prova d’orgoglio del Pescara e di Zeman, che avrebbe un conto aperto con la Roma, da cui è stato licenziato due volte, nel 1999 e nel 2013. Ad ascoltare le dichiarazioni di sabato scorso, De Laurentiis non farebbe differenze tra secondo e terzo posto e anzi sta cominciando a dare corpo al progetto “Super scudetto” (perché serve una super squadra per battere la Juve che si avvia a vincere il sesto titolo consecutivo, unico caso nei maggiori campionati europei) su cui è cauto Sarri, che ritiene necessario il confronto programmatico a fine stagione.
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