Torino-Napoli, il riscatto di Koulibaly.
E Jorginho regala assist cioccolatini

Torino-Napoli, il riscatto di Koulibaly. E Jorginho regala assist cioccolatini
di Pino Taormina
Domenica 17 Dicembre 2017, 08:31
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Inviato a Torino

La gara è subito come una vacanza a Cortina, perché una volta trovato il gol con Koulibaly, il Napoli la controlla con spensieratezza e quasi sempre senza affanni. Un piccolo calo, mentale e umano, nella ripresa, sul 3-0. Il pericolo pubblico è Belotti, che infatti appena ha uno spiraglio libero riesce a far male. Il sorpasso all'Inter è servito con merito.
 
 
 
5,5 REINA
Belotti e company gli danno tanta di quella tranquillità che avrebbe tutto tempo di tirar su pupazzi con la neve che c'è alle sue spalle. Mai impegnato per oltre un'ora, poi al primo tiro che gli arriva dal limite lui pare arrivarci senza tantissima convizione. Ha davanti a sé un muro di tre uomini, ma sulla conclusione di Belotti pare stendersi più che tuffarsi. 

6,5 HYSAJ
Corsia intasata tra troppi, la sua. Lo aspettano in tanti, a cominciare da Berenguer. Ma poi volendo c'è pure Molinaro a dargli noia. La sua è una spinta costante, anche se non sempre precisissima. In ogni caso, non si sottrae alle nuove responsabilità: quando c'è da fare la fase difensiva dà il meglio di sé e infatti quando il Toro spinge lui non si scoraggia.

6,5 ALBIOL
È un primo tempo praticamente senza amnesie, dove tutto le prime mosse degli azzurri partono quasi sempre dai suoi piedi. Belotti prova a dargli fastidio ma lo spagnolo ha la serenità di chi sa di stare bene sia con la testa che con le gambe. Nella ripresa Ljajic e pure Niang qualche apprensione in più la danno. Non impeccabile su Belotti in occasione del gol.

7,5 KOULIBALY
Qui la combinò grossa, con Benitez in panchina. E qui segna il gol che fa subito la storia della partita, raccogliendo con grande intuito il traversone di Callejon dalla bandierina. È gigante che ha sorretto l'intero reparto, con autorità. I suoi compagni sanno di potersi prendere persino qualche licenza avendo lui a gestire la zona centrale della linea a quattro.

6 RUI
Iago Falque è forse l'avversario più in forma del tridente granata. Lui controlla e riparte. Così come scritto dal manuale di Sarri per uso e consumo di un terzino. Non proprio una saetta. Mazzoleni, l'arbitro, lo blocca in un taglio che poteva portarlo davanti alla porta.  Qualche pallla di troppo gli è sfuggita via in fase di impostazione ma mai il Toro è riuscito a trarne beneficio.

6,5 ALLAN
Berenguer prova all'inizio a sfidarlo. Ma capisce che è meglio tenersi alla larga. Si immola con sereno coraggio a fare qualsiasi genere di lavoro, sia da incursore in attesa del guizzo di Hamsik che da incontrista, quando c'è da fronteggiare la flebile controffensiva della squadra di casa. Non brillante. Gioca una infinità di pallone e non sempre fa la cosa giusta. Si divora un gol solo al cospetto di Sirigu. Imperdonabile.

7 JORGINHO
Il recupero su Baselli a fine primo tempo è il segnale di un ritmo ritrovato dopo qualche gara di affanni. Un gioiello l'assist per il gol di Zielinski ma dà il meglio di sé quando si alterna nella ripresa con vigore e gamba nel rompere i rifornimenti a Ljajic che Mihajlovic piazza alle spalle di Belotti. Insomma, fra praticamente il lavoro per due.

7,5 HAMSIK 
Il suo gol sarà una delle icone della stagione e della sua vita. Non solo perché è bello ma anche perché gli consente finalmente di raggiungere cima 115 (reti) e mettere la sua bandierina, affianco al nome di Maradona. Sia nelle coperture che nella gestione del possesso la sua è una prova assai positiva anche perché Rincon grazie a lui diventa una specie di fantasma.

7 CALLEJON 
Dà sempre sostegno alla manovra offensiva che scorre quasi tutta sul suo versante. In attesa di ritrovare la sua condizione ottimale, fa valere il suo senso degli equilibri, lottando e soffrendo anche nel secondo tempo quando con un pizzico d'orgoglio il Torino prova a spingere con maggiore costanza. Accorcia e recupera come un ragazzino. Si intromette in un tiro destinato al gol e lo fa annullare..

5,5 MERTENS
Si impiatta da solo l'occasione per segnare, dribblando Burdisso e poi concludendo con un diagonale non proprio stellare. Poi fa l'esterno e la punta centrale, in un valzer continuo di posizione con Zielinski che non dà la possibilità ai centrali del Torino di avere mai punti di riferimento. Scivola in maniera grossolana con la porta vuota davanti a sé. Quando non gira, non c'è nulla da fare.

6,5 ZIELINSKI
Vede il buco che si spalanca davanti a sé e si getta dentro. Come se fosse una zona pedonale all'improvviso aperta alle auto. Il piattone è imparabile. Poi sbaglia ancora da buona posizione anche nel secondo tempo: gli piace più convergere verso il centro che attaccare l'area. D'altronde si adatta in quel ruolo e lo fa con generosità e senso del dovere, vincendo il duello con De Silvestri.

6 INSIGNE
Tre guizzi pieni di coraggio, il che lasciano intendere che il dolore all'inguine è sparito. Col freddo che fa gettarlo in campo nel finale di gara sembra un azzardo invece il ragazzo deve stare davvero bene per farlo. Una spina per De Silvestri che dal momento che gli appare davanti perde tutto l'ardore e non lo molla praticamente mai.

6,5 DIAWARA
La spinta del Toro è già scemata quando prende il posto di Jorginho. Entra per dar fiato al regista italo-brasiliano: gode di una certa libertà anche perché i padroni di casa nel finale restano in dieci perché Ljajic si fa male e le sostituzioni sono esaurite. Ha un fisico più sostanzioso rispetto al suo alter ego, infatti per vie centrali non passa più nessuno.

sv ROG
L'ennesimo finale di partita, in attesa dell'esordio dal primo minuto probabilmente già martedì in Coppa Italia con l'Udinese. Si piazza al posto di Hamsik e prende parte al giro-palla finale della squadra azzurra finalizzato solo a portare in porto la nave senza altri danni. Un paio di recuperi, un taglio centrale per ridurre le distanze su Belotti.

7,5 SARRI
Il testardo Maurizio non cambia ancora una volta nulla nella sua impostazione e mette nell'angolo fin dal gong iniziale il Toro di Mihajlovic. Una gara a senso unico, che tatticamente gli azzurri fanno loro facendo al meglio e con maggiore rapidità quello che sanno fare: verticalizzazione e possesso. Sarri si riprende il primo posto che era scappato di mano nella notte con la Juventus: e lo fa con il gioco e con i gol. Ovvero i grandi assenti degli ultimi match. Intreressante vedere come Mertens e Zielinski si alternano al centro dell'attacco e di come Callejon si accentri molto di più rispetto al passato. Unico neo: la disattenzione in difesa in occasione del gol di Belotti. Ma sul 3-0 una concessione si può pur dare. O no?
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