Tour de force tra coppa e serie A
Sarri, pronto il turnover per Verona

Tour de force tra coppa e serie A Sarri, pronto il turnover per Verona
di ​Pino Taormina
Venerdì 18 Agosto 2017, 11:26
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È la panchina numero 100 con il Napoli. Ma è come se fosse la prima, è come se fosse quella domenica di tre anni fa a Reggio Emilia. Per Sarri c’è sempre lo stress da esordio, o da primo giorno di scuola o da anno zero. Domani inizia il suo quarto campionato di serie A ed è quello in cui sogna di poter vincere lo scudetto. Così vorrebbe che tutto contro il Verona fosse perfetto, previsto e metabolizzato, che non sia trascurato alcun dettaglio, nemmeno i rimbalzi del pallone che per loro natura sfuggono al controllo della scienza. 

C’è da capirlo, Maurizio Sarri. È in ansia per il debutto del Bentegodi, nello stadio che è stato suo per un mese e mezzo (nel 2008, dopo sei partite e cinque ko venne esonerato) e per questa squadra che è convinto tante gioie possa dare a lui e ai tifosi del Napoli. La gara con il Nizza ha lasciato la sensazione di un lavoro incompleto, di un romanzo che sarebbe stato bene finire al San Paolo, nel match di andata. E invece l’ultimo capitolo è costretto a trascinarselo dietro in Costa Azzurra, come un libro che non si è stati capaci di finire durante le vacanze. Peserà questo dolce pensiero della Champions sulle scelte di domani sera, contro la squadra di Fabio Pecchia che a Napoli ha fatto il vice di Benitez, oltre che il centrocampista alla fine degli anni ‘90. Difficile non pensare al Nizza, anche perché dopo appena tre giorni si torna in campo. E all’Allianz Riviera non si può sbagliare nulla. 

La prova super e i due gol contro il Nizza sono già un rimbombo che assorda il campionato: il Napoli è la rumorosissima squadra che ha dominato il playoff di Champions e che adesso è pronta a franare sulla serie A senza riguardi, con le ondate del suo gioco, con la sua superiorità tecnica, tattica, soprattutto morale. Al battesimo di Verona, davanti ad almeno 20mila spettatori (stadio praticamente esaurito, tenendo conto che la curva degli ultrà resterà chiusa) e in un clima non tradizionalmente amichevole, Sarri pensa a qualche novità rispetto alla formazione degli «intoccabili» andata in campo mercoledì notte e a cui si affiderà in ogni gara decisiva. I cambi saranno a centrocampo dove Allan e uno tra Hamsik e Jorginho (difficile tutti e tre) si siederanno in panchina: al loro posto Zielinski e Rog (o Diawara). Non è escluso che pure in difesa il tecnico di Figline apporti qualche accorgimento mettendo a riposo Hysaj e dando spazio a Maggio. L’albanese ha ancora un piccolo problema fisico, nulla di grave ma forse è consigliabile non caricare i muscoli. Si scalda anche Chiriches ma se giocherà o meno al posto di Albiol dipenderà dalla rifinitura di questa mattina a Castel Volturno, prima di partire per Verona. E qualche chance ha pure Maksimovic: è vero che non era neppure in panchina in Champions, ma con il Verona ha qualche chance di iniziare dal primo minuto. D’altronde Sarri è consapevole di dover far crescere tutti quelli della rosa. E di non poter puntare solo sui suoi fedelissimi. 

Il tridente là davanti, però, non dovrebbe essere ritoccato contro il Verona: d’altronde Ounas non è ancora pronto e l’inserimento di Milik dal primo minuto è una ipotesi non proprio campata in aria, ma difficilmente attuabile già domani sera. Magari il polacco entrerà nella ripresa, anche perché Mertens va preservato per Nizza, il vero crocevia della stagione del Napoli. C’è una obiezione legata a Pavoletti che pure potrebbe essere considerato pronto a giocare: ma con le voci di mercato (assordanti) che lo vogliono un po’ qua e un po’ là, meglio attendere la conclusione della sessione estiva.

99 partite con il Napoli con uno score di 213 punti conquistati frutto di 65 vittorie, 18 pareggi e appena 16 sconfitte. Sono passati tre anni dal suo esordio (con sconfitta) con il Sassuolo: alle terza panchina del Napoli, a Empoli, dopo il 2-2 la sua avventura sembrava al capolinea. De Laurentiis se lo tenne stretto. Ad arrivare al capolinea fu solo il Napoli col trequartista. Poi nacque il Napoli delle goleade e degli show. Con la firma nitida dell’allenatore che sogna di vincere lo scudetto con il Napoli.
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