Troppo astio tra i tifosi, San Paolo
ancora vietato ai romanisti

Troppo astio tra i tifosi, San Paolo ancora vietato ai romanisti
di Fabio Jouakim
Mercoledì 5 Ottobre 2016, 11:33
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San Paolo ancora chiuso ai tifosi della Roma, in attesa dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive che oggi, salvo clamorosi ribaltoni, apporrà il timbro dell'ufficialità a una decisione scontata. E così i sostenitori giallorossi resteranno fuori dall'impianto di Fuorigrotta, due anni dopo la tragedia di Ciro Esposito. Da oggi alle 10 si possono acquistare i biglietti per Napoli-Roma, l'anticipo di sabato 15 ottobre: vinta la battaglia dei tifosi, primo big-match dai prezzi calati nei settori popolari, con le curve che dai 40 euro contro il Benfica tornano a 25 euro. Ma resterà chiuso il settore ospiti, sarà vietato l'acquisto dei biglietti ai residenti nel Lazio e verranno disabilitati i punti vendita in Lazio.

L'ex arbitro internazionale Carlo Longhi, componente dell'Osservatorio, conferma ai microfoni di Kiss Kiss Napoli l'orientamento del Casms, il comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni: «Domani (oggi per chi legge, ndr) tratteremo la questione relativa a Napoli-Roma, l'orientamento è vietare la trasferta ai residenti nel Lazio. Speriamo che prima o poi questa situazione possa essere risolta, alle 11 avremo la riunione e ci sarà l'ufficialità della scelta. L'idea è aprire nuovamente queste trasferte, ma dipende sempre dal comportamento dei tifosi. Speriamo che dalle prossime gare ci possa essere una nuova apertura ai tifosi di Roma e Napoli».

Nata sull'onda del trasferimento di due bandiere come Higuain e Pjanic, e per combattere insieme lo strapotere della Juve, la suggestione del gemellaggio ritrovato - e interrotto dal gestaccio di Bagni quasi trent'anni fa - tra Napoli e Roma con il tempo si sta raffreddando. Sulla pagina Facebook «Tribù giallorossa» che lanciò l'idea con il titolo «Rivogliamo il derby del Sole», arrivarono tante adesioni ma anche tante minacce. Lo zoccolo duro delle curve, sia sulle rive del Tevere che all'ombra del Vesuvio, sarebbe da tempo schierata contro la nuova unione. Anche la petizione on line su Change.org, che puntava a raccogliere diecimila firme per consegnarle ai capitani Marek Hamsik e Francesco Totti, è ferma a poco più della metà (5159 firme) rispetto all'obiettivo.

Tra giugno e settembre, a San Gennaro Vesuviano e a Saviano, sulla questione ci sono stati un convegno («Tifo ma non odio») e un triangolare di calcio tra i tifosi della Juventus, della Roma e del Napoli. L'avvocato Sergio Sbarra, fondatore del gruppo Facebook «Tifo Roma ma non odio Napoli», domenica sarà al San Paolo. Aveva pensato a uno scambio di sciarpe e una maglietta azzurro-giallorossa da indossare davanti all'impianto: l'accoglienza non è stata esattamente euforica, le iniziative restano ancora in embrione, come quella di distribuire pizze davanti allo stadio con un big del settore e un camioncino giallorosso.

«Aprire il settore ospiti sarebbe stato il momento per provare la maturità delle due tifoserie, non credo che ci avrebbero deluso. Chiaramente con un servizio d'ordine adeguato - dice Sbarra - Se però il settore ospiti viene chiuso all'andata, dovrà essere così anche all'Olimpico, altrimenti si fanno due pesi e due misure come l'anno scorso». In realtà per Roma-Napoli della scorsa stagione il settore ospiti - inizialmente chiuso - venne aperto su richiesta dei club Napoli del nord Italia. «Il gemellaggio? Un'utopia. Basterebbe il rispetto reciproco».
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