Var, il bilancio è positivo: errori ridotti all'1 per cento

Var, il bilancio è positivo: errori ridotti all'1 per cento
di Delia Paciello
Lunedì 15 Gennaio 2018, 19:44
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Le polemiche sull’arbitraggio sono vecchie quanto il gioco del calcio. Ma i tempi cambiano, e le nuove tecnologie forniscono il loro apporto anche in questi casi. L’incontro di questa mattina fra una rappresentanza degli arbitri e gli allenatori di serie A aveva proprio lo scopo di approfondire l’utilizzo del Var e tirare le somme su questi mesi di sperimentazione. Risultati estremamente positivi e giudicati inequivocabili anche da personaggi ostili all’utilizzo della tecnologia, come il tecnico della Lazio Simone Inzaghi. E se qualcuno, come mister Allegri, aveva in passato fatto presente quanto fosse deleteria l’interruzione di gioco e la perdita di tempo per la verifica attraverso la nuova tecnologia, è stato oggi smentito dai dati ufficiali presentati dal responsabile del progetto, Roberto Rosetti, e dal designatore Nicola Rizzoli. In effetti i tempi medi della presa visione del Var sono scesi da 1’22” delle prime 3 giornate a 29″ attuali, così come il tempo medio della Overrule (decisione cambiata attraverso Var), sceso da 2’35” a 1’15”. Al tempo stesso però è aumentato mediamente il tempo effettivo di gioco di circa 40 secondi.

In 210 partite giocate col Var ( 198 di Serie A e 12 di Tim Cup) ci sono stati 1078 check (5,1 a partita) di cui 282 su rigori, 214 su espulsioni e 579 su goal. Di questi 1078 check, solo 60 hanno portato a cambiare la decisione dell’arbitro, per una media di 1 ogni 3,5 partite. Delle 60 overrule, 43 sono state viste col monitor dall’arbitro e 17 decise automaticamente dal Var a seconda della situazione. Ci sono stati 39 casi in cui l’azione sotto osservazione poteva essere di diversa interpretazione: 12 riguardavano gol convalidati e annullati per fuorigioco, 3 al contrario riguardavano gol annullati e poi convalidati, 4 casi di revisione per dubbio su dentro-fuori l’area e 2 casi dentro-fuori il campo. In 6 casi l’arbitro ha confermato la propria decisione dopo aver visto il monitor. 

Dai 60 check/overrule sono emersi 11 errori: 2 per l’applicazione della fase d’attacco, col Torino nella prima giornata e in Roma-Udinese, 2 per errata valutazione del fuorigioco, 1 rigore giudicato erroneamente e 6 falli di mano su cui la decisione è stata sbagliata. Ci sono stati in totale 7 risultati influenzati da errori, ma complessivamente la percentuale di errori totali è stata ridotta dal 5,6% all’1%.

In questi casi di errore ovviamente non sono mancate polemiche, ma il designatore arbitrale ci tiene a precisare: «È vero, coi falli di mano di Mertens e Bernardeschi andavano fatte analisi migliori», ammette Rizzoli. Ma spiega: «In alcuni casi i tocchi di mano vanno rivisti anche dall’arbitro: ci sono “zone grigie” in cui bisogna analizzare meglio la situazione».  Nonostante ciò concorda con i risultati positivi che ha apportato l’utilizzo della nuova tecnologia: «Analizzando i dati emersi possiamo dire che calano falli, ammonizioni e espulsioni, aumentano i rigori. Positivo il messaggio che ne esce fuori, di questo beneficia lo spettacolo.  Abbiamo fatto esperienza, qualche errore si poteva evitare, ma abbiamo raggiunto risultati importanti che possono ulteriormente essere migliorati».
Infatti un altro dato importante riguarda proprio i falli e i fuorigioco: sono in diminuzione rispettivamente circa dell’8% e del 2%, mentre i rigori assegnati sono il 5,5% in più. Sono in netto calo i gialli totali (-18.8%), quelli per proteste (-14.1%), simulazione (-23.1%) e comportamenti antisportivi (-15.6%), così come le espulsioni (-21.6%).
 
Anche il direttore generale della Serie A Tim fa notare altri casi da migliorare, ma conferma l’intenzione di farlo: «Per il fuorigioco usiamo la main camera, la 16 metri e quella della Goal Line Technology. Quando la linea va messa in prospettiva diventa meno precisa», ha spiegato Brunelli. «Il nostro provider migliorerà e potrebbe aggiungere delle telecamere. Le immagini real time fornite dai registi al Var sono quelle che si crede possano essere le più precise. Il Var può richiedere altre angolazioni e può capitare che quella giusta non venga presa in considerazione».

Tuttavia l’obiettivo è unico, e si opera tutti insieme nella stessa direzione. «Lavoriamo per rendere il calcio più giusto e più bello – ha affermato Rossetti -. Stiamo lavorando assiduamente, con competenza per costruire un modello. Non è un progetto perfetto, ma ci sono dati molto positivi. Il progetto sta partendo quasi ovunque, è internazionale così come il protocollo di riferimento IFAB. Interferenza minima vuol dire stoppare il meno possibile la bellezza del gioco. Massimi benefici, errori chiari o ovvi, e decisione finale sempre presa dall’arbitro anche se i Var sono ufficiali».
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