Canottieri Napoli,
il futuro è un salto nel buio

Canottieri Napoli (foto di Manuel Schembri)
Canottieri Napoli (foto di Manuel Schembri)
di Diego Scarpitti
Domenica 27 Maggio 2018, 18:45
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Insondabile dilemma. «Smembrare o continuare?». Si pone in questi termini il futuro (incerto) della Canottieri Napoli (nella foto di Manuel Schembri). Interpretare le mosse della dirigenza risulta esercizio enigmatico. Impossibile intravedere possibili scenari, con il rischio elevato di essere facilmente smentiti. Si respira, -unica certezza-, profondo malessere nello spogliatoio giallorosso, non tanto per il sesto posto conseguito nella Final Six e il mancato accesso al palcoscenico continentale dell’Euro Cup, quanto piuttosto per la conclusione (fisiologica?) di un ciclo. Bruciano le sconfitte contro la Bpm Sport Management (13-4) e il Savona (9-4). Cause da ricercare nella stanchezza mentale e fisica della squadra, che ha iniziato anticipatamente la preparazione agonistica ad inizio anno per i triplici impegni (Champions League, serie A1, Coppa Italia) e nelle insolvenze di stipendi arretrati, protrattesi da diversi mesi.

I ragazzi del Molosiglio hanno sempre onorato in vasca obblighi deontologici e professionali, compiendo il loro incontrovertibile dovere, mai disattendendo aspettative umane e sportive. Sopportazione al capolinea. Pazienza prossima alla scadenza. A farne le spese, come sempre in questo giurassico Paese, i giovani talentuosi, che iniziano seriamente a guardarsi intorno, prendendo in considerazione le attenzioni e le offerte di club quotati. Chiedono precise garanzie: domina, invece, un senso di diffusa precarietà. «Annata difficile. Siamo arrivati a Siracusa stremati, in condizioni pessime. Abbiamo lottato già dai preliminari Champions e iniziato prima di tutti. Bisognerà capire come evolverà la situazione», precisa Alessandro Velotto, notoriamente il Golden Boy del team, richiestissimo in Italia e all’estero. «Al momento solo voci», poi si vedrà in concreto. Forti le sirene del mercato.

Intenzionato a lasciare il massimo campionato Fabrizio Buonocore, capitano 41enne, indiscusso punto di riferimento. «È stata una stagione iniziata con tantissimo entusiasmo. Abbiamo partecipato con enorme onore alla Champions e iniziato la regular season alla grande. Siamo stati colpiti poi da problemi societari, che hanno minato il nostro lavoro. Siamo stati in silenzio, abbiamo cercato di pensare soltanto a fare il nostro dovere di atleti: purtroppo, si sa, queste dinamiche incidono sul rendimento. Abbiamo raggiunto nuovamente la Final Six e dimostrato grande professionalità e attaccamento ai nostri colori». Parla da leader Buonocore, non nasconde la verità, decodifica i sentimenti dei suoi sodali.

«Peccato. Siamo arrivati troppo scarichi», sintetizza il tecnico Paolo Zizza. «Per il resto chiedere alla società». Iniziano le trattative. In molti si augurano che siano meno estenuanti rispetto alla formazione del nuovo governo. Provare per credere.  
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