Così Napoli comanda nel trotto mondiale

Così Napoli comanda nel trotto mondiale
di Gaetano Borrelli
Mercoledì 16 Ottobre 2019, 08:28
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Nell'ultimo week end si è sentito forte l'Inno di Mameli negli ippodromi di New York, Helsinki ed Amburgo grazie ai trionfi di tre trottatori con colori italiani: Zacon Gio nell'International Trot, Face Time Bourbon nel campionato europeo dei quattro anni, e Zarenne Fas nel «Grosser Preis Von Deutschland». Dopo l'Inno di Mameli ci sarebbe stato bene anche O sole mio. Sì, perché tutti e tre i cavalli appartengono a proprietari napoletani: Zacon Gio agli imprenditori della ristorazione Giovanni e Giuseppe Franco (padre e figlio); il francese Face Time Bourbon al broker assicurativo internazionale Antonio Somma; Zarenne Fas all'avvocato patrocinante in Cassazione Francesco Gragnaniello. Tre campioni giovani di cui non si fa fatica a dire che attualmente sono al vertice del trotto mondiale. Per Antonio Somma doppio trionfo: è il capofila dei proprietari di Face Time Bourbon ma è anche colui che ha fatto nascere Zacon Gio. Ed è stato un sabato di emozioni al quadrato anche per l'avvocato Gragnaniello nella veste di proprietario e allevatore di Zarenne Fas.

 

PASSIONE E INTUITO
Come si spiega questo fenomeno dei proprietari napoletani così vincenti? Tanta passione e un po' di fortuna di certo non bastano. «Per quanto mi riguarda racconta l'avvocato Gragnaniello raccolgo i frutti di investimenti mirati e di studi approfonditi. Ho incrociato con stalloni come Varenne fattrici di grande genealogia che ho comprato negli anni. E poi miei puledri sono trattati da re: compro sempre i mangimi più costosi, interpello i migliori veterinari, ho alle dipendenze personale di grande professionalità . E come me tanti altri proprietari».
Da anni investe molto nel settore anche Antonio Somma. Alle aste fa sempre la parte del leone comprando pezzi pregiati e affidandoli ad allenatori e driver di statura internazionale con un obiettivo: vincere il Gran Prix d'Amerique. «Se tutto bene a gennaio per i miei colori ci saranno al via Face Time Bourbon e Tony Gio. E potrebbe qualificarsi anche Vivid Wise As se vincerà qualche altra corsa in Francia. Incrociamo le dita».
Un po' diversa la storia dei proprietari di Zacon Gio, Giovanni e Giuseppe Franco, padre e figlio. Il trionfatore di New York l'hanno acquistato quando già correva ma non era ancora un campione. Hanno avuto fiuto. «Me sono innamorato la prima volta che l'ho visto. Mi piaceva molto soprattutto - spiega Giuseppe - per il modo di correre bello e lineare. Lo volevo fortemente. E così abbiamo presentato una offerta. Ne abbiano comprato prima una metà e poi un'altra metà realizzando un sogno che per noi piccoli proprietari sembrava impossibile. In America ci hanno corteggiato insistentemente. Ma non lo venderemo mai. I soldi non sono tutto nella vita. Ora va a riposo, puntiamo al Lotteria di maggio». E proprio il sogno Lotteria è la molla che sprona i proprietari a investire tanto (spesso bene). Senza scomodare Enzo Giordano, il papà di Varenne, tra gli altri proprietari che di recente hanno alzato trofei importanti vanno ricordati almeno Vincenzo Izzo, titolare di una pescheria a Torre del Greco (il suo Alrajah One è stato primo nel Derby) e Luigi Lettieri, titolare di una stazione di servizio a Boscotrecase che vinse il Lotteria 2017 grazie a Timone Ek.
I napoletani vincono tanto perché investono tanto (talvolta bene), spinti da una passione che ha radici lontane. Allevare e comprare (per chi può permetterselo) resta comunque sempre un hobby. Non c'è nessuna certezza di avere un campione. La natura ci mette sempre lo zampino, nel bene e nel male. L'ippica (e il trotto in particolare) però sa regalare sogni. Come recita il proverbio arabo: «Se vuoi attraversare il deserto compra un cammello, se vuoi cavalcare un sogno compra un cavallo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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