Scutto: sesta medaglia d'oro
​del 2019 per la napoletana

Assunta Scutto e Gianni Maddaloni
Assunta Scutto e Gianni Maddaloni
di Diego Scarpitti
Domenica 26 Maggio 2019, 19:40 - Ultimo agg. 20:08
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Furia Scutto. Torino-Brescia-Coimbra: è il grand tour del tatami. Dal doppio successo italiano all’ennesima consacrazione continentale. E sono sei nel 2019. Parliamo di medaglie d’oro, naturalmente. Non si esagera nel ritenere che Susy, simbolo della Star Judo Club, insieme a Martina Esposito, sia l’emblema della periferia che avanza e vince, lotta e sgomita, alfiere del judo in rosa e ambasciatrice della vera Scampia, quella fatta di regole e sacrifici, impegno e sudore. «Sport modello di vita», asserisce con forza il maestro Gianni Maddaloni, al settimo cielo per un’altra clamorosa impresa della sua guerriera. Una soddisfazione lampante veder trionfare l’atleta partenopea nella categoria 48 kg. Vola l’Italia, canta Napoli. Risuona il solito inno di Goffredo Mameli, «il cantore della prima e più autentica stagione risorgimentale».
 
 

Emoziona e fa sognare, si diverte e regala felicità Assunta sulla materassina, sicura delle sue incrollabili potenzialità. «A piccoli passi. Seguo il piano che Dio ha preparato per me. So che quest’anno ha grandi cose per me». Fede e ragione, virtù teologale e conoscenza intuitiva propria dell’intelletto, senza principio di contraddizione. «Desidero diventare sempre più forte e confrontarmi in competizione più importanti», spiega Scutto, che mostra maturità da veterana. In Portogallo domina la pool A, supera la padrona di casa Lara Pires e abbatte la spagnola Gemma Maria Gomez Antona. A colpi di ippon, la francese Lalie Pousse capitola in semifinale e la lusitana Raquel Brito cede il passo in finale alla talentuosa e scaltra judoka made in Naples.

Junior European Cup a tinte azzurre. Media stellare. «Sono contenta di quest'ultima medaglia, anche perché è il mio quarto oro a livello internazionale su quattro. La gara è andata più che bene, direi. Punto ai prossimi obiettivi in calendario. Ringrazio il maestro Gianni Maddaloni, presente in Portogallo, Antonio Ciano che mi ha seguito da casa, impartendomi preziosi consigli, e il mio ragazzo Kevyn Perna (90 kg), di recente terzo a Brescia». Sicura, tranquilla, serafica, Scutto ostenta già calma olimpica. La strada è lunga ma le premesse appaiono davvero incoraggianti.
  
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