Isl, Scozzoli e Carraro alla Sanità:
«Nuoto occasione di riscatto»

Scozzoli e Carraro
Scozzoli e Carraro
di Diego Scarpitti
Venerdì 11 Ottobre 2019, 08:22 - Ultimo agg. 08:25
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«Quando l'umanesimo diventa umanità, i sogni si avverano». Nel Rione Sanità il mare neppure si intravede ma si sogna in grande. In molti desiderano fortemente una piscina, luogo di formazione e di aggregazione ma anche del possibile cambiamento. Hanno sopperito alla mancanza di un impianto clorato i campioni Fabio Scozzoli e Martina Carraro, recandosi direttamente nel chiostro della Basilica di Santa Maria della Sanità, raccontando la loro esperienza in vasca, a due giorni dall’International Swimming League. «Lo sport insegna a vivere e distoglie da altre attività: con il duro lavoro si può ottenere molto. Ognuno di noi è un talento e spero che i ragazzi di questo quartiere possano avere le nostre stesse opportunità», dichiara il titolato nuotatore europeo e iridato, classe 1988.
 

 


«Sono onorata di essere qui. Il nuoto mi ha dato regole, insegnandomi educazione e sacrificio, e ad ottimizzare il tempo. Ho visitato le Catacombe di San Gennaro e sono contenta di portare la mia testimonianza», spiega l’atleta ligure del 1993, medaglia di bronzo ai Mondiali di Gwangju. Un tuffo nella bellezza impareggiabile del patrimonio napoletano, che anticipa lo slancio alla Scandone. Incontro all’insegna delle tre S: sport, sociale, Sanità. Dando forza ad un percorso di rinascita e di integrazione. E così gli dei del nuoto si «immergono» nell’inedito contesto, laboratorio di riscatto sociale.

«Lo sport sta tornando di casa alla Sanità,  sta mettendo un tassello logico. Abbiamo bisogno di essere folgorati dalla bellezza di ogni sport», il saluto introduttivo di don Antonio Loffredo. «Acqua fonte di vita e non va inquinata», sottolinea il solerte parroco, che ricorda la valenza dell’incontro (e non dello scontro) sportivo. Illustrano il loro impegno nel quartiere Arnaldo Rossi (Jucà pe cagnà), l’educatore Davide Marotta, che elogia il progetto di boxe, portato avanti dalle Fiamme Oro con Vincenzo Picardi e Donato Cosenza, e Luca Zagarolo, team manager Sanità United, gemellati con l’Afro Napoli United del presidente Antonio Gargiulo («diversità punto di forza»).

Mostra ottimista la slide di come sarà una volta riqualificato il campo sportivo comunale «San Gennaro dei Poveri» l’ingegnere Salzano (SSD Spaccanapoli Sporting), «grazie alla lucida follia dei fratelli Grassi», Vito, presidente Unione Industriali Napoli, e Federico, presidente GeVi Napoli Basket. «Lo sport è il tentativo di spostare i propri limiti, per diventare migliori. E la vita in questa città è uno sport, dove il tasso di dispersione scolastica si attesta al 34% e un ragazzino su tre non va a scuola. L’esempio positivo dei nuotatori contribuisce a migliorare il mondo, portando i bambini entro un territorio sano», argomenta lo scrittore Maurizio de Giovanni.

Storie di sport, storie di redenzione e recupero. «Sanità un contesto che si è rigenerato da solo con un balzo in avanti, un lancio lungo e la palla oltre l'ostacolo. Istituzioni presenti con il perno della comunità educante. Dobbiamo fare qualcosa in più e introdurre il nuoto», propone la sua iniziativa Ivo Poggiani, presidente della III Municipalità. Sanità come incubatore di idee e progetti realizzati e in fieri. Lavori in corso, working in progress. Non parla di miracolo ma allude alla speranza messa in circolo attraverso le energie positive. «Incredibile. Sanità come Repubblica di San Marino. E’ più di un riscatto. Appronteremo una variante per la Sanità, perché una piscina è un luogo di legalità», specifica l’assessore allo sport, Ciro Borriello.

In platea prende nota il dirigente alla Gestione Grandi impianti sportivi, Gerarda Vaccaro, seduta dietro Attilio Auricchio, capo di gabinetto del Comune, Amedeo Manzo (BCC), e la consigliera municipale Sara Petricciuolo. Dibattito sotto il ponte della Sanità, «metafora della città», prosegue l’esponente della giunta de Magistris, rivolgendosi a Scozzoli e Carraro. «Nuoterete nel Colosseo delle piscine. Ce l'abbiamo fatta con le Universiadi, evento più grande dopo i Giochi del Mediterraneo del’63. Si prospettano tre giorni di nuoto internazionale: sò napulitan e sono contento».

Konstantin Grigorishin, ideatore e finanziatore della ISL, la Champions del nuoto, tradotto da Andrea Di Nino, ringrazia Napoli. «Lo sport è parte importante della vita, mai momento di divisione ma ponte di unione. Sport continua sfida contro i propri limiti, per andare oltre e vincere. ISL occasione per la comunità locale di incontrare i propri idoli e supereroi. Non sarà l'ultima volta a Napoli», promette Grigorishin (nelle foto di Maria Almanno).

Soddisfatti di aver aderito al progetto nuoto presso l’Ecumano Space gli studenti del «Cuoco», il liceo scientifico più antico di Napoli, fondato nel 1926, anno particolarmente caro ai tifosi di fede azzurra. Come la maglietta donata all’illustre ospite ucraino. Enzo Porzio consegna, invece, una statuetta di San Gennaro che guarda in alto, fiero dello sguardo rivolto sempre verso cose elevate. Sport e integrazione alla Sanità un messaggio positivo con la bussola delle regole, per diventare cittadini maturi.
 
 
 
 
 
 


 

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